CHIUSURA TRA PREGHIERA E MUSICA PER LO SPIRITO DI ASSISI

ASSISI – Particolarmente suggestivo è stato il momento di confronto e preghiera interreligiosa, che si è svolto domenica 27 ottobre pomeriggio nel refettorietto del Convento della Porziuncola, al quale hanno preso parte monsignor Domenico Sorrentino, Rav Joseph Levi, presidente della scuola fiorentina per il dialogo interrelioso di Firenze, Maurizio Ciarfuglia per la fede Baha’ì, Stella Yousif Milad, della Chiesa Copta-Ortodossa e Pawel Gajewski, pastore valdese, rev. Simon Cocksedge, della Chiesa Anglicana.

I leader religiosi si sono confrontati sul ruolo che l’economia svolge all’interno del proprio credo.

"È così bello – ha detto il vescovo - imparare ad ascoltarci anche nelle nostre differenze sentendole come ponti gettati gli uni verso gli altri alla ricerca di una verità sempre più profonda e grande. A questo seppe aprirsi il cuore di Francesco".

 


La diocesi aderisce alla Giornata proposta dall’Alto Comitato per la fratellanza umana e accolta dal Papa per giovedì 14 maggio

CORONAVIRUS, PREGHIERA DALLA PIAZZA DI SAN FRANCESCO DI ASSISI

Invito a digiunare e a devolvere il corrispettivo del pasto non consumato alla Caritas per le famiglie in difficoltà e l’Amazzonia

ASSISI – La diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, giovedì 14 maggio, celebrerà la Giornata di preghiera, digiuno e opere di carità, proposta dall’Alto Comitato per la fratellanza umana e accolta da Papa Francesco, per implorare Dio di aiutare l’umanità a superare la pandemia di coronavirus. A mezzogiorno di giovedì il vescovo monsignor Domenico Sorrentino presiederà un momento di preghiera nella piazza Inferiore di San Francesco in osservanza delle norme di anti-contagio. Lo farà proprio dal luogo dove, il 27 ottobre del 1986 e poi negli anniversari successivi, i rappresentanti delle diverse religioni e confessioni cristiane hanno più volte pregato per la pace. “La nostra città e tutta la diocesi non poteva mancare a questo appuntamento – spiega il presidente della Commissione spirito d’Assisi don Tonio Dell’Olio – ; è qui che in più occasioni i leader delle diverse religioni si sono ritrovati per pregare per la pace. Anche oggi con il valore universale della preghiera, come ha detto il Santo Padre, abbiamo bisogno di essere insieme per superare una pandemia che non ci dà pace. Nel farlo non possiamo dimenticare i più fragili e per questo offriremo il corrispettivo del digiuno per sostenere le famiglie che fanno più fatica senza badare alla loro appartenenza religiosa e per la martoriata Amazzonia”. La commissione Spirito di Assisi, l’Ufficio Ecumenismo e dialogo e la Caritas diocesana d’intesa con il vescovo hanno infatti predisposto uno schema di preghiera e invitano coloro che aderiscono all’iniziativa a digiunare devolvendo il corrispettivo del pasto non consumato al “Fondo per le famiglie in difficoltà” gestito dalla Caritas diocesana e all’Amazzonia. Le offerte possono pervenire tramite bonifico utilizzando il Codice IBAN IT32 Y 02008 38278 000104548803 con la causale: Fondo emergenza Covid-19 o attraverso la parrocchia di appartenenza. Le comunità di altre denominazioni si organizzeranno attraverso i propri canali o potrebbero far confluire le offerte raccolte alla stessa Caritas.

Il momento di preghiera presieduto dal vescovo Sorrentino può essere seguito in diretta sulla pagina Facebook Diocesi Assisi-Nocera-Gualdo.

In allegato lo schema di preghiera da utilizzare per giovedì 14 maggio o in altro momento ritenuto più opportuno


DA ASSISI APPELLO PER LA PACE IN TERRA SANTA

Domenica 27 maggio torna l’appuntamento di preghiera mensile

ASSISI – Torna domenica 27 maggio l’appuntamento di preghiera per la pace, questo mese rivolto alla Terra Santa. Da oltre un anno la commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi” su indicazione del vescovo monsignor Domenico Sorrentino invita tutte le comunità religiose, i parroci, i vari ordini e i singoli fedeli a pregare per la pace nei vari momenti di raccoglimento che li riguardano ricordando così lo storico incontro del 27 ottobre del 1986 quando San Giovanni Paolo II invitò nella città serafica tutti i capi religiosi. Qui di seguito il messaggio del vescovo.

Cari amici, questo 27 di maggio torna come invito pressante a raccoglierci in preghiera unanime con tutte le voci di supplica delle diverse religioni per impetrare dall’unico Dio, Signore dei cieli e della storia, il dono della pace di cui tutta la terra è assetata. Vogliamo farlo con la stessa passione che animò S. Giovanni Paolo II e i rappresentanti delle religioni che accolsero il suo invito e si riunirono in Assisi il 27 ottobre 1986. Nella preghiera di questo mese vogliamo dare continuità a quanto abbiamo vissuto nei giorni scorsi con l’inaugurazione del Museo della memoria negli stessi luoghi in cui otto secoli fa il giovane Francesco si spogliò di tutti i suoi beni, diventando profeta disarmato di pace, e dove nel secolo scorso, nella tragica ora della shoah, Mons. Giuseppe Placido Nicolini e diversi assisani, religiosi e laici, si adoperarono per mettere in salvo tanti fratelli ebrei minacciati dalle leggi razziali varate dal nazismo e dal fascismo. Come il Concilio Vaticano ci ha insegnato, con schietta ispirazione evangelica, ai nostri fratelli ebrei deve andare il segno della nostra amicizia e della nostra preghiera.  Siamo lieti che essi possano avere nello Stato di Israele un rifugio sicuro, al riparo da tutti i rigurgiti di antisemitismo. Al tempo stesso guardiamo con dolore ai fratelli palestinesi, al loro diritto ad una patria e ad uno Stato, e alla permanente difficoltà che si raggiungano anche a loro favore le intese da tempo auspicate a livello internazionale. Purtroppo proprio negli stessi giorni in cui noi ricordavamo quel tratto di storia generosa della nostra chiesa locale verso gli ebrei, la Terra Santa veniva rigata ancora una volta dal sangue a causa della violenza che prevale sul dialogo e la comprensione reciproca. Vogliamo dirlo con le parole di Mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme: “Davanti all’uccisione di persone inermi, al rifiuto ostinato a trovare soluzioni alternative alla violenza, ci sentiamo impotenti. Molto è già stato detto, e di fronte a queste tragedie pensiamo sia meglio non parlare troppo ma stare in silenzio di fronte al Signore per intercedere, pregare e chiedere il dono della fiducia e della pace. Dopo questi ennesimi episodi di violenza, infatti, e di fronte alle minacce di guerra che ancora incombono, dobbiamo attingere dalla preghiera la forza di credere ancora e avere fiducia che possiamo cambiare e che la nostra Terra possa un giorno conoscere la giustizia e la pace, per la quale vale ancora la pena di operare”. Domenica 27 maggio celebreremo la Solennità della Santissima Trinità che non è solo il mistero principale della nostra fede ma anche il principio ispiratore per la nostra vita personale e sociale. Come l’unico Dio in tre persone, il Dio-Amore, anche noi dobbiamo imparare a vivere la “convivialità delle differenze”  (don Tonino Bello). É quello che chiediamo per le popolazioni della Terra Santa, è quello per cui siamo chiamati a pregare e operare.

+ Domenico, vescovo

Di seguito la scheda a cura di don Tonio Dell’Olio, Presidente della Commissione diocesana per lo “spirito di Assisi”

Il 14 e 15 maggio scorsi, mentre Israele e gli Stati Uniti inauguravano la nuova ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme e i palestinesi si preparavano a commemorare la Nakba [1], è esplosa una situazione di estrema violenza lungo il confine tra Israele e Gaza durante una manifestazione pacifica. Una violenza sproporzionata e indescrivibile contro i palestinesi a Gaza, che ha causato più di 60 morti e 2.500 feriti. In considerazione di questi eventi, il Patriarcato latino di Gerusalemme ha invitato tutti i fedeli della Diocesi di Gerusalemme, qui o nel resto del mondo, a pregare sabato 19 maggio 2018, nella vigilia di Pentecoste, per la pace e la giustizia a Gerusalemme e in Terra Santa. Molti fedeli hanno risposto a questo invito.

A Gerusalemme, i fedeli si sono raccolti nella chiesa di Santo Stefano della Ecole biblique per un’ora di preghiera presieduta da mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Hanno voluto condividere questo momento di preghiera diversi rappresentanti di Chiese a Gerusalemme, mons. Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale a Gerusalemme e in Palestina, Sua Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca Emerito, padre Francesco Patton OFM, Custode di Terra Santa, e molti religiosi e religiose.

Durante la preghiera, il Vescovo ha espresso il desiderio di avere “una pace che sia l’accoglienza calorosa e sincera dell’altro, un desiderio tenace di ascoltare e dialogare, … che la paura e il sospetto cedano alla conoscenza, all’incontro e alla fiducia, dove le differenze sono opportunità per costruire relazioni e non pretesti di reciproco rigetto “. Ha poi aggiunto che “forse non saremo in grado di cambiare come vorremmo, il mondo in cui viviamo, ma [che] possiamo e dobbiamo iniziare da noi stessi, dalla nostra comunità e dalla nostra vita, per portare verità e giustizia a coloro che vivono in mezzo a noi e intorno a noi “.

Il giorno seguente, Papa Francesco, che celebrava la festa di Pentecoste a Roma, ha citato nella sua omelia la straziante situazione a Gaza, riconoscendo “come oggi questo nome suoni dolorosamente” e augurando “che lo Spirito cambi i cuori e gli avvenimenti e porti la pace in Terra Santa “. Dopo il Regina Coeli, ha detto di “essersi unito spiritualmente alla veglia di preghiera per la pace che si è tenuta nella Città Santa per ebrei, cristiani e musulmani” e ha invitato “ad invocare il Spirito Santo perché ispiri volontà e gesti di dialogo e riconciliazione in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente. ”

Vivien Laguette del Patriarcato Latino di Gerusalemme

[1] La Marcia del Ritorno è una manifestazione organizzata dai Palestinesi per commemorare la Nakba, l’esodo palestinese del 1948 che ha provocato oltre 700.000 sfollati durante la prima guerra arabo-israeliana. Quest’anno, una grande Marcia del ritorno è stata organizzata dal 30 marzo – Giornata della Terra – al 15 maggio – il giorno dopo l’anniversario della proclamazione dello Stato di Israele – per commemorare il 70 ° anniversario di questo esodo . Tra il 30 marzo e il 19 maggio, si contano 113 morti e migliaia feriti.

 


DA ASSISI L’APPELLO PER IL CAMERUN

Il 27 dicembre torna l’appuntamento mensile di preghiera per la pace questo mese dedicato al Paese africano

ASSISI – “Proseguiamo il nostro impegno con tutti gli uomini e le donne di buona volontà a pregare ogni 27 del mese con fede e insistenza rinnovate per la pace nel mondo”. È questo l’invito del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, in prossimità della Giornata di preghiera per la pace del 27 di ogni mese che per il 27 dicembre è dedicata alla pace in Camerun. “Come cristiani – prosegue il vescovo – ci stiamo preparando alla festa della nascita di Gesù, venuto a portare la Pace di Dio sulla Terra. Con tutti i fratelli e le sorelle di ogni credo vogliamo condividere questo dono, impegnandoci ad aprire alla pace innanzitutto i nostri cuori e poi prodigandoci, secondo le nostre possibilità, a portarla nei luoghi dove più è evidente la sua assenza. Le situazioni di violenza e guerre dimenticate nel mondo sono tante, troppe! Oggi – continua il vescovo – propongo per la nostra preghiera uno dei Paesi che sta attraversando da più anni una difficile condizione di conflitto, il Camerun, attanagliato tra le incursioni dell’organizzazione terrorista Boko Haram nell’estremo nord del Paese e le violenze tra i gruppi armati secessionisti e le truppe governative nelle regioni sud e nord occidentali. Le ripercussioni sulla popolazione sono come sempre devastanti, con centinaia di morti e un elevatissimo numero di civili che abbandonano le regioni per sfuggire alla violenza e all’instabilità. Sono del novembre scorso le notizie relative al sequestro di 79 studenti di una scuola secondaria presbiteriana e quello di tre religiosi cattolici, conclusi provvidenzialmente con il loro rilascio. Le condizioni di base perché anche i missionari e gli operatori umanitari possano continuare a prestare il loro servizio alla popolazione stanno venendo meno. Invochiamo uniti il Dio della Pace, il Signore della storia, perché converta i cuori e orienti le menti alla verità, alla giustizia, al dialogo tra le parti e sostenga e consoli tutti con la forza del suo amore”.
Per la preghiera non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata del 27 dicembre.

In allegato l’invito di preghiera per la pace in Camerun del vescovo monsignor Domenico Sorrentino e la relativa scheda.

 

 


Torna l’appuntamento mensile del 27 in ricordo dello storico incontro per la pace del 1986

DA ASSISI L’INVITO ALLA PREGHIERA PER IL CIAD

ASSISI – Torna l’appuntamento spirituale di preghiera per la pace del 27 di ogni mese, in ricordo dello storico incontro del 1986, che ad agosto è rivolto allo Stato africano del Ciad. “In quel Paese – dichiara nell’invito alla preghiera il vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino – si concentrano problemi ambientali causati dai cambiamenti climatici, il terrore seminato dagli attentati mortiferi di Boko Haram e il conflitto per l’accaparramento delle terre. Davanti all’unico Dio di tutta l’umanità – aggiunge il vescovo – e insieme ai fratelli e alle sorelle che vivono la propria fede anche come annuncio e costruzione della pace, vogliamo condividere le angosce, le sofferenze e le speranze di questo Paese, che si trova in un’area particolarmente provata da conflitti, confinando con Libia, Nigeria, Niger, Sudan, Camerun e Repubblica Centrafricana. Anche in questo mese di agosto è stato costretto a pagare un prezzo molto alto in termini di vite umane. Si tratta di un Paese che, superando questa situazione, potrebbe diventare un laboratorio di convivenza, rendendo possibile la coabitazione, all’interno degli stessi confini, di lingue, etnie e religioni differenti che potrebbero costituire la vera ricchezza della nazione. Per alimentare questa speranza c’è sicuramente bisogno di una progettazione socio-politica intelligente e lungimirante così come di una grande solidarietà internazionale. Noi vogliamo sostenere il cammino delle popolazioni più esposte alla violenza e dei settori più vulnerabili della società, pregando perché ogni scelta politica sia orientata al bene comune. La pace sia al cuore dell’impegno di tutti, l’orizzonte verso cui tendere ogni sforzo, il bene da far crescere e custodire”.

Per la preghiera non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata del 27 agosto.

In allegato l’invito alla preghiera del vescovo monsignor Domenico Sorrentino e la scheda informativa

 

 


Il 27 luglio torna l’appuntamento mensile per la pace in ricordo dello storico incontro del 1986

DA ASSISI L’INVITO ALLA PREGHIERA PER IL VENEZUELA

Monsignor Sorrentino: “Vogliamo accompagnare i colloqui dei rappresentanti delle parti affinché si giunga presto a una soluzione giusta e duratura”

ASSISI – Un invito alla preghiera per il Venezuela. È quello lanciato dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, in occasione dell’appuntamento di preghiera per la pace che si ripete il 27 di ogni mese, in ricordo dello storico incontro del 1986. “È tempo di vacanze. Ma la preghiera non va in vacanza – scrive il vescovo nel suo invito – . Essa è la sentinella dell’umano. E se anche sui conflitti armati cala l’attenzione dell’opinione pubblica, la preghiera viene a scuoterci. Questo mese vogliamo guardare al Venezuela. Questo Paese sta vivendo una grave crisi, di cui si è molto parlato negli scorsi mesi. Ora questa crisi sembra scomparsa dai titoli dei notiziari. Papa Francesco ha riacceso l’attenzione sulla sofferenza di quelle popolazioni. Dopo la preghiera dell’Angelus di domenica 14 luglio ha detto: ‘Ancora una volta desidero esprimere la mia vicinanza all’amato popolo venezuelano, particolarmente provato per il perdurare della crisi. Preghiamo il Signore di ispirare e illuminare le parti in causa, affinché possano quanto prima arrivare a un accordo che ponga fine alle sofferenze della gente per il bene del Paese e dell’intera regione’. Innalziamo anche noi, su quelle sofferenze, l’umile lanterna della nostra preghiera. Accendiamo fiammelle di fede che, mentre si levano verso Dio e implorano la sua grazia, richiamano anche l’attenzione e l’impegno della politica internazionale. Lo faremo il 27 luglio prossimo, giorno del nostro appuntamento mensile di preghiera per la pace, nel solco di quanto avvenne ad Assisi, con san Giovanni Paolo II e i leaders religiosi dell’umanità, il 27 ottobre 1986. Siamo grati, come discepoli di Cristo, a quanti vorranno unirsi a noi anche in altre tradizioni religiose. Con la nostra preghiera – aggiunge ancora monsignor Sorrentino – vogliamo accompagnare i colloqui dei rappresentanti delle parti che si confrontano affinché si giunga presto in Venezuela a una pace giusta e duratura”. Per la preghiera non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata del 27 luglio.

 

 

In allegato l’invito del vescovo monsignor Domenico Sorrentino in Italiano, Inglese, Francese e Portoghese

 

 


DA ASSISI L’INVITO ALLA PREGHIERA PER LE MINORANZE RELIGIOSE

Il 27 novembre torna l’appuntamento mensile per la pace; monsignor Sorrentino: “La nostra invocazione è condivisa da tante comunità di fede”

ASSISI – “Un invito alla preghiera per le minoranze religiose”. È quello lanciato dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, in occasione dell’appuntamento di preghiera per la pace che si ripete il 27 di ogni mese, in ricordo dello storico incontro del 1986. “Mi piace esordire in questo modo – spiega il vescovo – dal momento che ricevo notizia che la nostra invocazione di pace del 27 di ogni mese è condivisa da tante comunità di fede, ciascuna in totale autonomia e secondo la propria tradizione. Questa convergenza è motivo di grande speranza. Se in questo stesso giorno, ogni mese, fossimo migliaia, milioni di persone a pregare, con ardore di invocazione unito a un sincero impegno di vita, come non sperare che Dio voglia esaudirci? La nostra implorazione – aggiunge – si fa eco del grido che sale da tanti angoli del pianeta in cui si vive il dramma della guerra e della violenza. Normalmente, in questa giornata mensile di preghiera, ci siamo soffermati su qualche area del mondo colpita dal flagello della guerra. Per il prossimo appuntamento del 27 novembre – continua monsignor Sorrentino – vorrei invitarvi a pregare perché sempre e dappertutto vengano rispettate le minoranze religiose. Anche recentemente, infatti, è avvenuto che tragici fatti di sangue abbiano riportato questo tema alla nostra attenzione di mente e di cuore. Non possiamo restare indifferenti di fronte alle sofferenze cui è sottoposta la minoranza islamica dei Rohingya in Myanmar (Birmania), né alle pesanti discriminazioni e violenze subite da tanti cristiani in Pakistan come ci viene ricordato dalla vicenda di Asia Bibi o dai cristiani ortodossi copti in Egitto. Non abbiamo trascurato il 27 ottobre scorso, proprio nel giorno dell’anniversario dell’incontro dei leader religiosi del 1986 in Assisi, di rivolgere un pensiero alla comunità ebraica della sinagoga di Pittsburg e non dimentichiamo gli yazidi in Iraq, solo per fare alcuni esempi di intolleranza, discriminazione e persecuzione violenta. Per questo – conclude monsignor Sorrentino – invito tutti a levare la propria voce al cielo, ma anche ad esprimere in tutti i modi possibili la fraterna condivisione, perché in ogni luogo del mondo sia riservato profondo rispetto per tutte le espressioni religiose e per coloro che le professano. La preghiera unisca le nostre forze e stimoli il nostro impegno a  servizio  delle persone più deboli e vulnerabili”.

Per la preghiera non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata del 27 novembre.

In allegato l’invito alla preghiera del vescovo monsignor Domenico Sorrentino.

 

 


DOMENICA 27 NOVEMBRE, PREGHIERE PER LA PACE

ASSISI – È trascorso un mese dalla proposta della commissione diocesana per lo Spirito di Assisi presieduta da padre Egidio Canil di far diventare il 27 di ogni mese la giornata in cui tutta la comunità prega per la pace. Una decisione istituzionalizzata anche in ricordo dello storico incontro interreligioso voluto da San Giovanni Paolo II nel lontano 1986 e di cui quest’anno si è celebrato il trentennale con la presenza di papa Francesco. Domenica 27 novembre sarà dunque la prima occasione per mettere in pratica questa iniziativa a partire dalle parrocchie, dalle congregazioni e dagli ordini religiosi. Le intenzioni di preghiera possono essere recitate durante le lodi, la celebrazione eucaristica, i vespri o in qualsiasi altro momento in cui il parroco e la comunità religiosa lo riterranno più opportuno. “L’iniziativa – fa sapere padre Canil – si è già estesa oltre i confini del territorio diocesano. Infatti il ‘Comitato per una civiltà dell’amore’ di Roma, presente ad Assisi il 27 ottobre scorso, ci ha fatto sapere che la proposta è stata accolta con entusiasmo dalle comunità musulmane d’Italia, dalla comunità ebraica da Siracusa e rappresentanti di Religions for peace – Italia. Si avvierà così fino ad ottobre 2017 una duplice azione di preghiera a Dio e di solidarietà volontaria a cominciare da persone e gruppi delle religioni abramitiche, favorendo dall’Europa un piano di sviluppo più integrale con l’Africa e di pace intorno al Mediterraneo. Nel contempo – aggiunge ancora il francescano – Assisi continua ad essere punto di riferimento per tutto il mondo tanto che nei giorni scorsi anche il primo neo cardinale del Centrafrica Dieudonné Nzapalainga è arrivato nella città serafica unitamente ad un gruppo di pellegrini per pregare per la pace sulla tomba di San Francesco. Bella la testimonianza del neo cardinale che ha voluto accanto a sé, nel ricevere la berretta cardinalizia a Roma, un Imam e un Pastore protestante e un centinaio di fedeli”.


GIORNATA DELLA MEMORIA E “SPIRITO DI ASSISI”, ECCO IL MESSAGGIO DEL VESCOVO SORRENTINO

Carissimi,

eccoci al 27 del mese, giorno nel quale ci incontriamo, pur a distanza, come testimoni e costruttori di pace, in un impegno di preghiera e di riflessione, di dialogo e di incontro secondo lo “spirito di Assisi” inaugurato nel 1986 da Giovanni Paolo II e tanti altri leaders religiosi nella Città del Poverello. Questo 27 gennaio ci fa incrociare la Giornata della memoria relativa alla Shoah. Una ricorrenza tutt’altro che estranea allo “spirito di Assisi” e che abbiamo particolarmente a cuore nella nostra Chiesa locale per le note vicende che l’hanno legata indissolubilmente al popolo ebraico. Circa trecento ebrei furono salvati, grazie al coraggio di assisani che scelsero di non voltarsi dall’altra parte, a partire dal vescovo Nicolini. Tante volte ci siamo sentiti domandare, soprattutto dai più giovani, se tedeschi e italiani si accorgessero del destino disumano cui venivano consegnate tante persone con la sola “colpa” d’essere nate. Domanda imbarazzante, perché rimbalza su di noi. Che cosa avremmo fatto noi al loro posto? Mentre ci misuriamo con questo interrogativo e con quella oscura pagina di storia, dobbiamo prendere coscienza di ciò a cui siamo chiamati oggi, nel momento storico in cui viviamo. Per questa ragione, accanto alle iniziative per la memoria, abbiamo pensato di proporre anche una riflessione sul DISARMO (sabato 27 ore 15.00, Sala della Conciliazione del Comune di Assisi). Purtroppo anche la nostra nazione concorre in maniera consistente, se non addirittura determinante, nella produzione e nel commercio di armi che alimentano conflitti che, in tante parti del mondo, causano lutti, sofferenze e distruzione. Non possiamo far finta di non vedere. Con tutti gli uomini di buona volontà, dobbiamo denunciare questo scandalo. «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). Per questa ragione, oltre a chiedervi di prendere parte, o almeno di unirvi spiritualmente, all’iniziativa, affido in particolare alla nostra comune preghiera le popolazioni dello YEMEN, vittime dei pesanti bombardamenti dell’aviazione dell’Arabia Saudita armata con le bombe costruite in Sardegna. Preghiamo poi perché anche il nostro Paese firmi il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari come già tanti Paesi hanno fatto. Il Signore ci dia la pace.

+ Domenico, vescovo

Assisi, 25 gennaio 2018

 

 


GIORNATA DI PREGHIERA DEL 27 OTTOBRE

L'invito del vescovo Sorrentino a pregare per la popolazione curda

Carissimi,

le cronache del 1986 raccontano che, in quel primo 27 ottobre che vide i leaders religiosi riuniti per la pace, tacquero tutte le armi del mondo e i fronti di guerra non registrarono vittime e distruzioni. Quanto desideriamo che quel segno trovi accoglienza e attuazione ancora oggi e nei giorni a venire! In questi ultimi tempi la guerra è tornata a funestare il Medio Oriente, ancora in Siria, nel nord-est, ancora sulla pelle e sulle case di una popolazione, quella curda, provata da persecuzioni secolari. Uniamo le nostre forze affinché, dai templi e dalle case dei credenti nell’unico Dio, si levi la voce, umile e ferma, della preghiera, perché tutti gli uomini accolgano finalmente il dono della pace.    La preghiera muova le coscienze ad aprirsi alla voce di Dio. Uomini e donne impegnati nei campi di battaglia lascino cadere le armi dalle loro mani e si aprano piuttosto all’abbraccio fraterno. Ci rivolgiamo a coloro che pensano che sia indifferente fare affari con la vendita di ordigni di morte, perché riconvertano quella produzione e quel commercio in strumenti e vie della pace.   In questo trentatreesimo anniversario dello storico incontro di Assisi, voglia ascoltarci Dio e si aprano i cuori degli uomini. Ci ritroveremo pertanto, il  prossimo 27,   ad intrecciare le nostre preghiere affinché le  martoriate popolazioni della Siria possano presto  tornare ad assaporare la bellezza della serenità e della pacifica convivenza.

Il Signore ci dia pace.

+Domenico Sorrentino, vescovo

In allegato l’invito alla preghiera del vescovo monsignor Domenico Sorrentino