ASSISI – “Che cosa ha a che fare l’economia con la giovinezza? Ha tanto a che fare perché l’economia è il vostro futuro. Un’economia che abbia al centro l’umanità. Mettendo insieme le nostre risorse ci accorgiamo che abbiamo tanto in comune, abbiamo tanto da costruire”. Lo ha detto il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino in occasione della tre giorni dello Spirito di Assisi, iniziata venerdì 25 ottobre al Sacro convento con il confronto dialogico tra giovani di diverse religioni che hanno riflettuto sul tema: “Quale economia a partire dalle fedi”. “Sognare un mondo di pace mentre ogni giorno sentiamo l’urlo della guerra è difficile – ha detto ancora monsignor Domenico Sorrentino – . Chi si è invecchiato nell’esperienza delle cose si è anche rassegnato. Noi non ci rassegniamo. Questo mondo è stato fatto bene da Dio. Non ci piace un mondo che ogni giorno deve essere devastato dalla guerra. Ecco perché ci rivolgiamo a voi giovani, abbiamo fiducia che possiate fare bene e meglio”. Dopo i saluti del preside dell’Istituto teologico, padre Giulio Michelini, la professoressa Annarita Caponera ha tenuto una relazione sul legame tra religione ed economia concludendo che, questi due ambiti, “si legano insieme perché c’è l’uomo che ne è il produttore e il beneficiario. Un’economia che non abbia un riferimento all’uomo e al suo modo di organizzare la vita, e la sua vita in comunità, non esiste. Il problema è quindi: quali sono le regole che devono essere osservate per garantire la produttività dei processi economici? La sfida è consentire alle religioni di tornare a disciplinare eticamente, moralmente, il mercato economico”. Nel merito dell’argomento sono poi entrati i relatori della tavola rotonda, moderata dal presidente della commissione Spirito di Assisi, don Tonio Dell’Olio che ha colloquiato con la musulmana Yasmin Doghri, Alessandro Busti (Baha’ì), Alessio Lanfaloni per i cattolici e Graziano Di Nepi, dell’Unione Giovani ebrei d’Italia (UGEI). Attraverso gli interventi dei vari relatori sono emerse innanzitutto conoscenze e aspetti economici specifici di ciascuna fede religiosa ma l’unico filo conduttore sull’importanza della centralità dell’uomo nell’economia. Laddove questa presenza è secondaria rispetto al profitto nascono le ingiustizie. La tavola rotonda si è conclusa con alcuni interventi di giovani studenti che hanno portato la loro esperienza positiva nell’approccio, anche culinario, per quanto riguarda i ragazzi dell’Istituto Alberghiero presenti in sala, verso altre religioni. La tre giorni dello Spirito di Assisi continua sabato 26 ottobre con il convegno al Sacro convento a partire dalle ore 9,00 dal titolo: “La Civiltà dell’Amore per la pace e lo Sviluppo ambientale e sociale”, organizzato dal Comitato Civiltà dell’Amore. In serata nella Chiesa abbaziale di San Pietro, si esibirà l’Iberian Folk Ensemble, un’orchestra di chitarre tradizionali spagnole. Quest’anno ricorre anche l’ottavo centenario dell’incontro di San Francesco con il sultano Al Kamil, avvenuto, nel 1219, durante le manovre belliche della quinta crociata. Questo storico incontro sarà tematizzato nella serata finale delle manifestazioni, il 27 ottobre a partire dalle ore 21 nella Basilica Superiore di San Francesco, verrà eseguita in prima assoluta l’opera di teatro musicale “Francesco e il Sultano”, su libretto del sacerdote austriaco Peter Deibler e musica di Fausto Tuscano. Il pezzo verrà concertato nei giorni del Pellegrinaggio assieme a tutti i “pellegrini musicali” da un gruppo di artisti provenienti da Salisburgo, sotto la direzione del M.o Kai Röhrig.