Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,
carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,
agli inizi di settembre in Guinea Conakry si è compiuto un colpo di Stato che ha destituito il presidente, al suo terzo mandato, e ha installato il governo provvisorio della giunta militare. Il futuro di quella nazione africana è incerto. Dell’attuale situazione conosciamo molto poco per la mancanza di corrispondenti e inviati della stampa del resto del mondo.
La lanterna della fede può farci tuttavia mettere a fuoco ciò che è più importante di ogni altra considerazione: la vita e la dignità delle persone. Nello spirito dell’universale fraternità che ci lega tra esseri umani, figli dell’unico Dio, al di là di tutti i confini, fedi e culture, quei fratelli e quelle sorelle ci appartengono. La loro sorte ci sta a cuore.
Per questo, il prossimo 27 settembre, facendoci eco dello storico incontro di preghiera per la pace dei rappresentanti di tante religioni svoltosi in Assisi nel 1986, chiediamo che, ciascuno secondo la propria tradizione religiosa, nell’intimità della propria famiglia o con la propria comunità di appartenenza, rivolga al Dio della pace la preghiera per la Guinea. Non prevalgano le ragioni economiche, non vi siano intromissioni interessate di potenze esterne, si abbia il coraggio di porre al centro esclusivamente il bene degli abitanti della Guinea e si allontani la minaccia della violenza. Che Dio voglia ascoltare la nostra preghiera e benedire col dono della pace il cammino e la vita di quella nazione.
Il Signore vi dia pace
Assisi, settembre 2021
+ Domenico Sorrentino, vescovo
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