Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,
carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,
nel corso dell’anno che va a concludersi si sono combattuti molti conflitti armati in diverse aree del mondo. Alcuni di questi sono tutt’ora in corso. Le vittime registrate nei conflitti sono per la maggior parte cittadini comuni, ovvero innocenti, che pur non avendo scelto la guerra la subiscono fino alle conseguenze più estreme. Tra queste persone, vi invito a pregare particolarmente per i bambini che, in vario modo, restano vittime della violenza del terrorismo, della criminalità organizzata, della guerra, della violazione dei diritti umani. Accanto al numero rilevante dei bambini che vengono uccisi, ci sono quelli che restano feriti o segnati da traumi incancellabili per tutta la vita.
La crisi che si è aperta tra Israele e Palestina non è che il riflesso più abnorme di ciò che quotidianamente avviene anche nei conflitti che si consumano lontano dalle luci dell’informazione e che vengono definiti “dimenticati”. Spesso ci siamo rivolti all’unico Dio perché ascoltasse il grido dei sofferenti, degli umiliati e calpestati dalla violenza, oggi ci rendiamo conto che troppo spesso quel grido è piuttosto un vagito o l’urlo soffocato di un bambino.
Di fronte all’orrore della morte di un bambino non ci è lecito fare alcuna distinzione e per questo, concordiamo con la considerazione di Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di concentramento in cui ha trascorso parte della sua stessa adolescenza: “Bisogna piangere per i bambini di ogni nazionalità, di ogni colore e di ogni credo”. Possa Dio accogliere quel pianto che si fa preghiera e a loro si unisca la nostra nell’appuntamento del 27 d’ogni mese, eco dell’incontro delle fedi per la pace.
Il Signore vi dia pace
Assisi, novembre 2023
+ Domenico Sorrentino, vescovo
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