Author: spiritodiassisi

GIORNATA DI PREGHIERA PER LA PACE NELLA REPUBBLICA CENTRAFRICANA

L’invito è rivolto a tutti nei vari momenti della giornata

ASSISI – È dedicata alla Repubblica Centrafricana l’intenzione di preghiera per la pace del 27 marzo. L’appuntamento voluto dal vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino e portato avanti dalla Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi” ha cadenza mensile.

“Come un itinerario spirituale e geografico – comunica il vescovo -, proseguiamo unendo la forza della nostra supplica rivolta all’unico Dio affinché ogni persona che abita il pianeta possa accogliere il dono prezioso della pace. Come cristiani ci stiamo preparando alla festa che segna il centro della nostra fede: la Pasqua di Cristo. Un motivo ancora più profondo per aprirci ai credenti di ogni fede e comunicare loro il desiderio che la resurrezione di Gesù possa coinvolgere soprattutto coloro che portano impresse nella carne e nell’esperienza quotidiana le ferite della violenza e dell’ingiustizia per aprirsi alla vita con speranza. Facendo mio il suggerimento della Commissione spirito di Assisi – prosegue monsignor Sorrentino – , per il 27 marzo propongo di unire la nostra preghiera a favore di un Paese che sta attraversando da anni una difficile condizione di conflitto, la Repubblica Centrafricana. Nella scheda che accludo potrete attingere maggiori dettagli sulle ragioni del conflitto e sulle forze che si confrontano militarmente. Chiedo a tutti di sostenere gli spiragli di una pace fragile ma preziosa. Ci sta particolarmente a cuore anche perché Papa Francesco proprio in questa terra decise di dare inizio all’anno di Grazia del Giubileo della Misericordia. Rivolgersi a Dio per invocare la pace per la Repubblica Centrafricana equivale a dare voce a tanti poveri che non hanno voce e dare centralità nella nostra preghiera a quella che appare con tutta evidenza una periferia degli interessi mondiali dei potenti. Invochiamo, uniti, il Dio della Pace perché converta il cuore dei violenti e continui a stare accanto alla sorte dei poveri”.

Per la preghiera non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata del 27 marzo.

In allegato l’invito di preghiera per la pace in Nicaragua del vescovo monsignor Domenico Sorrentino e la relativa scheda

 

 

 


La dichiarazione sarà al centro della Giornata di preghiera per la pace del 27 febbraio

ASSISI FA SUO IL DOCUMENTO DI FRATELLANZA TRA IL PAPA E IL GRANDE IMAM

La Commissione Spirito di Assisi lancia la sottoscrizione dell’intesa tra le varie fedi a livello locale

ASSISI – A distanza di un mese dalla firma del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, tra Papa Francesco e il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino fa suo il documento.

L’intenzione di preghiera interreligiosa per la pace del 27 febbraio non è infatti questo mese rivolta verso un’area precisa di conflitto, ma è dedicata all’intesa tra il Papa e il Grande Imam di Al-Azhar.

“Vorremmo – dichiara monsignor Sorrentino nell’invito alla preghiera – che si realizzasse il progetto enunciato nel Documento stesso di ‘impegnarsi nel diffondere i principi di questa Dichiarazione a tutti i livelli regionali e internazionali, sollecitando a tradurli in politiche, decisioni, testi legislativi, programmi di studio e materiali di comunicazione’. Per questo la Commissione spirito di Assisi si impegna a proporre la firma dello stesso Documento a livello locale tra i rappresentanti e gli aderenti delle comunità musulmane e cattoliche e, perché no, anche di ciascun credente a qualunque religione appartenga”.

L’appuntamento per il quale non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare nell’arco della giornata del 27 di ogni mese, è organizzato dalla Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi”.

In allegato l’Invito alla preghiera del vescovo monsignor Domenico Sorrentino e il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace mondiale e la convivenza comune

 

 


Il 27 gennaio dedicato alle popolazioni del Myanmar (ex Birmania)

ANCHE PAPA FRANCESCO SI UNISCE ALLA PREGHIERA PER LA PACE IN RICORDO DELLO SPIRITO DI ASSISI

Il Pontefice invia un messaggio al vescovo Sorrentino ringraziandolo per l’iniziativa di preghiera

ASSISI – Anche Papa Francesco si unisce alla Giornata di preghiera per la pace del 27 di ogni mese, nel solco dello storico incontro di preghiera con i vari leaders religiosi voluto ad Assisi da San Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986; questo mese dedicata alle popolazioni del Myanmar. Informato dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, il Papa gli ha risposto con un biglietto confidenziale, ringraziando per l’iniziativa e unendosi alla preghiera. «Anch’io mi unisco a voi. Questo mese per il Myanmar». Ha poi chiesto preghiere, assicurando la sua preghiera per la diocesi. L’appuntamento per il quale non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare nell’arco della giornata del 27 di ogni mese, è organizzato dalla Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi”.
“Con il nuovo anno – dichiara monsignor Sorrentino nell’invito alla preghiera – riprendiamo il nostro percorso di preghiera per la pace. Continuo a ricevere notizie del diffondersi dell’iniziativa di ritrovarsi spiritualmente uniti ogni mese per invocare e costruire la pace, ponendo l’attenzione su una regione attraversata da conflitti, violenze e guerra. Trovarci uniti nella preghiera è un motivo di speranza. Rinnova la nostra fiducia nell’aiuto di Dio e insieme rinsalda il nostro impegno comune nella costruzione della pace. In questo primo mese dell’anno – precisa il vescovo – vi invito a pregare per il Myanmar, da molti conosciuto come ex Birmania. Purtroppo la situazione politica e sociale di quel Paese non è sempre ben nota. Lo propongono alla nostra attenzione e alla nostra preghiera alcuni membri della Commissione “spirito di Assisi” che nei giorni scorsi si sono recati in visita proprio in Myanmar arricchendo lo scambio con incontri significativi e approfondendo le ragioni di alcune situazioni drammatiche che lì si vivono.
Rinnovo pertanto l’appello a levare lo sguardo, i cuori e le mani verso Dio – conclude monsignor Sorrentino – per sostenere il popolo birmano nel suo cammino di uscita dalla violenza e per l’avvio di una stagione di pace, di riconciliazione, di democrazia”.

 


DA ASSISI L’APPELLO PER IL CAMERUN

Il 27 dicembre torna l’appuntamento mensile di preghiera per la pace questo mese dedicato al Paese africano

ASSISI – “Proseguiamo il nostro impegno con tutti gli uomini e le donne di buona volontà a pregare ogni 27 del mese con fede e insistenza rinnovate per la pace nel mondo”. È questo l’invito del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, in prossimità della Giornata di preghiera per la pace del 27 di ogni mese che per il 27 dicembre è dedicata alla pace in Camerun. “Come cristiani – prosegue il vescovo – ci stiamo preparando alla festa della nascita di Gesù, venuto a portare la Pace di Dio sulla Terra. Con tutti i fratelli e le sorelle di ogni credo vogliamo condividere questo dono, impegnandoci ad aprire alla pace innanzitutto i nostri cuori e poi prodigandoci, secondo le nostre possibilità, a portarla nei luoghi dove più è evidente la sua assenza. Le situazioni di violenza e guerre dimenticate nel mondo sono tante, troppe! Oggi – continua il vescovo – propongo per la nostra preghiera uno dei Paesi che sta attraversando da più anni una difficile condizione di conflitto, il Camerun, attanagliato tra le incursioni dell’organizzazione terrorista Boko Haram nell’estremo nord del Paese e le violenze tra i gruppi armati secessionisti e le truppe governative nelle regioni sud e nord occidentali. Le ripercussioni sulla popolazione sono come sempre devastanti, con centinaia di morti e un elevatissimo numero di civili che abbandonano le regioni per sfuggire alla violenza e all’instabilità. Sono del novembre scorso le notizie relative al sequestro di 79 studenti di una scuola secondaria presbiteriana e quello di tre religiosi cattolici, conclusi provvidenzialmente con il loro rilascio. Le condizioni di base perché anche i missionari e gli operatori umanitari possano continuare a prestare il loro servizio alla popolazione stanno venendo meno. Invochiamo uniti il Dio della Pace, il Signore della storia, perché converta i cuori e orienti le menti alla verità, alla giustizia, al dialogo tra le parti e sostenga e consoli tutti con la forza del suo amore”.
Per la preghiera non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata del 27 dicembre.

In allegato l’invito di preghiera per la pace in Camerun del vescovo monsignor Domenico Sorrentino e la relativa scheda.

 

 


DA ASSISI L’INVITO ALLA PREGHIERA PER LE MINORANZE RELIGIOSE

Il 27 novembre torna l’appuntamento mensile per la pace; monsignor Sorrentino: “La nostra invocazione è condivisa da tante comunità di fede”

ASSISI – “Un invito alla preghiera per le minoranze religiose”. È quello lanciato dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, in occasione dell’appuntamento di preghiera per la pace che si ripete il 27 di ogni mese, in ricordo dello storico incontro del 1986. “Mi piace esordire in questo modo – spiega il vescovo – dal momento che ricevo notizia che la nostra invocazione di pace del 27 di ogni mese è condivisa da tante comunità di fede, ciascuna in totale autonomia e secondo la propria tradizione. Questa convergenza è motivo di grande speranza. Se in questo stesso giorno, ogni mese, fossimo migliaia, milioni di persone a pregare, con ardore di invocazione unito a un sincero impegno di vita, come non sperare che Dio voglia esaudirci? La nostra implorazione – aggiunge – si fa eco del grido che sale da tanti angoli del pianeta in cui si vive il dramma della guerra e della violenza. Normalmente, in questa giornata mensile di preghiera, ci siamo soffermati su qualche area del mondo colpita dal flagello della guerra. Per il prossimo appuntamento del 27 novembre – continua monsignor Sorrentino – vorrei invitarvi a pregare perché sempre e dappertutto vengano rispettate le minoranze religiose. Anche recentemente, infatti, è avvenuto che tragici fatti di sangue abbiano riportato questo tema alla nostra attenzione di mente e di cuore. Non possiamo restare indifferenti di fronte alle sofferenze cui è sottoposta la minoranza islamica dei Rohingya in Myanmar (Birmania), né alle pesanti discriminazioni e violenze subite da tanti cristiani in Pakistan come ci viene ricordato dalla vicenda di Asia Bibi o dai cristiani ortodossi copti in Egitto. Non abbiamo trascurato il 27 ottobre scorso, proprio nel giorno dell’anniversario dell’incontro dei leader religiosi del 1986 in Assisi, di rivolgere un pensiero alla comunità ebraica della sinagoga di Pittsburg e non dimentichiamo gli yazidi in Iraq, solo per fare alcuni esempi di intolleranza, discriminazione e persecuzione violenta. Per questo – conclude monsignor Sorrentino – invito tutti a levare la propria voce al cielo, ma anche ad esprimere in tutti i modi possibili la fraterna condivisione, perché in ogni luogo del mondo sia riservato profondo rispetto per tutte le espressioni religiose e per coloro che le professano. La preghiera unisca le nostre forze e stimoli il nostro impegno a  servizio  delle persone più deboli e vulnerabili”.

Per la preghiera non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata del 27 novembre.

In allegato l’invito alla preghiera del vescovo monsignor Domenico Sorrentino.

 

 


GIORNATA DI PREGHIERA PER LA PACE IN MESSICO

L’appuntamento è rivolto a tutti, religiosi e laici nei vari momenti e celebrazioni eucaristiche della giornata del 27 settembre

ASSISI – Torna il 27 settembre l’appuntamento di preghiera per la pace, questo mese dedicato al Messico. L’appuntamento voluto dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino e portato avanti dalla Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi” si ripete con cadenza mensile.

“Pur avendo a cuore tutte le situazioni di conflitto armato e di violenza che si consumano tragicamente nel mondo – rende noto il vescovo – , concentriamo mensilmente le nostre suppliche su un conflitto in particolare in modo da far emergere tante situazioni che, se pure fossero dimenticate dal mondo dell’informazione o occultate volutamente da interessi potenti, non devono essere nascoste alla nostra coscienza e devono trovare spazio anche nella nostra invocazione di pace a Dio. Per il prossimo 27 settembre – precisa il vescovo – vi invito a levare la nostra preghiera per il Messico, provato da un aspro conflitto interno aperto dal narcotraffico. Ci sono aree in quel Paese in cui i cartelli della droga sembrano dettare legge in maniera incontrastata disseminando atroci violenze e sottomettendo la popolazione alla loro legge perversa. Spesso questo clima di violenza viene rafforzato dal sistema di pressoché totale impunità e dalla corruzione dilagante. Tutti aspetti che Papa Francesco ha sottolineato nel corso della sua visita al Paese nel febbraio 2016”.

Come di consueto religiosi e laici sono invitati a pregare per la pace in Messico nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata. Non è previsto un momento comune ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nell’arco della giornata del 27 settembre.

In allegato l’invito di preghiera per la pace in Messico del vescovo monsignor Domenico Sorrentino e la scheda a cura di Tonio Dell’Olio, presidente della Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi”.

 

 


GIORNATA DI PREGHIERA PER LA PACE IN NICARAGUA

L’appuntamento è rivolto a tutti, religiosi e laici nei vari momenti e celebrazioni eucaristiche della giornata del 27 agosto

ASSISI – “Il 27 di questo mese il nostro appuntamento di preghiera per la pace secondo lo ‘Spirito di Assisi’ vorrà accendere i riflettori sui conflitti ‘minori’, quelli che rischiano di essere dimenticati e che non sempre trovano la giusta eco nell’informazione”. Questo l’appello lanciato dal vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, come intenzione di preghiera per la pace del 27 agosto. Un appuntamento che si ripete ogni mese, voluto dallo stesso vescovo e portato avanti dalla Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi”. Come di consueto religiosi e laici sono invitati a pregare per la pace in Nicaragua nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata. Non è previsto un momento comune ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nell’arco della giornata del 27 agosto.
“In particolare – precisa il vescovo – vorrei invitarvi a supplicare il Dio della pace per la situazione del Nicaragua, piccola nazione del Centro America, con una situazione politica difficile che dal punto di vista sociale sta diventando drammatica e registra un notevole carico di vittime. Mentre ci vengono segnalate pesanti violazioni dei diritti umani, abbiamo notizia della testimonianza evangelica delle comunità cristiane e dei loro pastori. La preghiera guardi alle vittime ma anche a quanti si stanno adoperando con tutti i mezzi nonviolenti e leciti in una difficile mediazione per costruire la pace. Non dimentichiamo – ha aggiunto – gli stessi responsabili di questi abusi. Perpetrandoli, essi tradiscono la vocazione di servitori del bene comune dei loro popoli. Dio che conosce anche le pieghe della loro coscienza, apra i loro cuori a pensieri di giustizia e di pace. Nella morte del suo figlio Gesù egli si è rivelato come amore infinito. A lui, con i diversi nomi e modi delle varie tradizioni religiose, salga fiduciosa la nostra preghiera”.
In allegato l’invito di preghiera per la pace in Nicaragua del vescovo monsignor Domenico Sorrentino e la scheda a cura di Tonio Dell’Olio, presidente della Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi”.

PREGHIERA PER LA PACE IN ERITREA

Venerdì 27 luglio torna l’appuntamento mensile di preghiera

ASSISI – Cade proprio a distanza di un mese dall’arrivo dei 24 profughi eritrei, accolti nella diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, l’appuntamento di preghiera del 27, dedicato nel mese di luglio alla pace in Eritrea. Un appuntamento da promuovere, come precisato dal vescovo diocesano, monsignor Domenico Sorrentino, con l’inserimento di “un’intenzione di preghiera nelle liturgie, creando un momento di riflessione e orazione, diffondendo la volontà di costruire la pace secondo lo ‘spirito di Assisi’”. Come di consueto religiosi e laici sono invitati a pregare per la pace in Eritrea nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata. “Per il prossimo 27 luglio – rende noto il vescovo Sorrentino – , volendo tener fede all’impegno di unire ogni nostro slancio spirituale per la pace insieme alle altre religioni, mi viene spontaneo additarvi i fratelli e le sorelle che nei giorni scorsi abbiamo accolto in Assisi partecipando al progetto di accoglienza di migranti attraverso i “corridoi umanitari”. Si tratta di 24 persone, tra le quali 11 bambini, provenienti dall’Eritrea, una terra che vive un alito di speranza per la firma di un accordo di pace con la vicina Etiopia dopo 20 anni di un sanguinoso conflitto armato, ma che si trova comunque in condizioni di miseria a causa di un regime politico repressivo. Molti sono indotti a lasciare il Paese per cercare migliori condizioni di vita, sopravvivenza, riconoscimento di dignità. Queste sorelle e questi fratelli – prosegue il vescovo – sono venuti come a ricordarci il dramma e le speranze di un intero popolo e nello stesso tempo a risvegliare il nostro senso di fraternità che a volte pare sopito. Impegniamoci a sostenere  un cammino di pace dal passo incerto e preghiamo affinché in Eritrea si creino le condizioni di riconoscimento dei diritti basilari della persona. Dio  sa toccare i cuori e far maturare frutti di pace anche nelle situazioni più complesse e umanamente disperate. È per me – precisa monsignor Sorrentino – fonte di consolazione e di gratitudine al Signore ricevere notizie di comunità di tante fedi diverse che si sono unite con fedeltà a questo nostro appuntamento mensile”.

In allegato l’invito di preghiera per la pace in Eritrea del vescovo monsignor Domenico Sorrentino e la scheda a cura di Tonio Dell’Olio, presidente della Commissione diocesana per lo “spirito di Assisi”

2018.07 Invito alla preghiera e scheda


Mercoledì 27 giugno torna l’appuntamento mensile di preghiera

GIORNATA DI PREGHIERA PER LA PACE NELLO YEMEN

L’invito è rivolto a tutti, religiosi e laici, nei vari momenti della giornata

ASSISI – Una preghiera intensa e sentita per lo Yemen. È questa l’intenzione di preghiera per la pace del 27 di giugno, un appuntamento che si ripete ogni mese, voluto dal vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino e portato avanti dalla Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi”. Domani, mercoledì 27 giugno, l’invito rivolto a tutti, sia religiosi che laici, è di pregare nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata per le popolazioni dello Yemen colpite dalla guerra. “Già nel mese di gennaio – precisa il vescovo – avevo chiesto di riservare un ricordo speciale al conflitto in corso nello Yemen nella preghiera mensile secondo lo ‘spirito di Assisi’. Vi avevamo fatto riferimento unendoci alla denuncia delle esportazioni di ordigni esplosivi dall’Italia verso l’Arabia Saudita, che li utilizza proprio per bombardare le città yemenite. Nell’appuntamento di preghiera del prossimo 27 giugno – prosegue -, vi chiedo di tornare a pregare per quella terra e quel popolo. Non dimentichiamo certo tanti altri punti critici del pianeta, e di mese in mese, cerchiamo di metterne a fuoco qualcuno. Ma ritorniamo questo mese sullo Yemen anche perché il conflitto che lì si svolge è  tanto cruento quanto dimenticato”. Ricordando l’appello lanciato a tal proposito da Papa Francesco all’Angelus di domenica 17 giugno, rivolto “alla comunità internazionale perché non risparmi alcuno sforzo per portare con urgenza al tavolo dei negoziati le parti in causa ed evitare un peggioramento della già tragica situazione umanitaria”, il vescovo ricorda che “le truppe della coalizione a guida saudita hanno accerchiato la città di Hodeidah che conta circa 700mila abitanti e, tra questi, 300mila bambini. In attesa che anche l’informazione e l’impegno internazionale facciano la loro parte – conclude -, noi ci rivolgiamo con fiducia al Dio della pace. Crediamo nella forza umile della preghiera, per ottenere che i cuori siano toccati e le armi si fermino almeno di fronte ai bambini”.

In allegato il messaggio del vescovo monsignor Domenico Sorrentino

2018.06 Invito alla preghiera


DA ASSISI APPELLO PER LA PACE IN TERRA SANTA

Domenica 27 maggio torna l’appuntamento di preghiera mensile

ASSISI – Torna domenica 27 maggio l’appuntamento di preghiera per la pace, questo mese rivolto alla Terra Santa. Da oltre un anno la commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi” su indicazione del vescovo monsignor Domenico Sorrentino invita tutte le comunità religiose, i parroci, i vari ordini e i singoli fedeli a pregare per la pace nei vari momenti di raccoglimento che li riguardano ricordando così lo storico incontro del 27 ottobre del 1986 quando San Giovanni Paolo II invitò nella città serafica tutti i capi religiosi. Qui di seguito il messaggio del vescovo.

Cari amici, questo 27 di maggio torna come invito pressante a raccoglierci in preghiera unanime con tutte le voci di supplica delle diverse religioni per impetrare dall’unico Dio, Signore dei cieli e della storia, il dono della pace di cui tutta la terra è assetata. Vogliamo farlo con la stessa passione che animò S. Giovanni Paolo II e i rappresentanti delle religioni che accolsero il suo invito e si riunirono in Assisi il 27 ottobre 1986. Nella preghiera di questo mese vogliamo dare continuità a quanto abbiamo vissuto nei giorni scorsi con l’inaugurazione del Museo della memoria negli stessi luoghi in cui otto secoli fa il giovane Francesco si spogliò di tutti i suoi beni, diventando profeta disarmato di pace, e dove nel secolo scorso, nella tragica ora della shoah, Mons. Giuseppe Placido Nicolini e diversi assisani, religiosi e laici, si adoperarono per mettere in salvo tanti fratelli ebrei minacciati dalle leggi razziali varate dal nazismo e dal fascismo. Come il Concilio Vaticano ci ha insegnato, con schietta ispirazione evangelica, ai nostri fratelli ebrei deve andare il segno della nostra amicizia e della nostra preghiera.  Siamo lieti che essi possano avere nello Stato di Israele un rifugio sicuro, al riparo da tutti i rigurgiti di antisemitismo. Al tempo stesso guardiamo con dolore ai fratelli palestinesi, al loro diritto ad una patria e ad uno Stato, e alla permanente difficoltà che si raggiungano anche a loro favore le intese da tempo auspicate a livello internazionale. Purtroppo proprio negli stessi giorni in cui noi ricordavamo quel tratto di storia generosa della nostra chiesa locale verso gli ebrei, la Terra Santa veniva rigata ancora una volta dal sangue a causa della violenza che prevale sul dialogo e la comprensione reciproca. Vogliamo dirlo con le parole di Mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme: “Davanti all’uccisione di persone inermi, al rifiuto ostinato a trovare soluzioni alternative alla violenza, ci sentiamo impotenti. Molto è già stato detto, e di fronte a queste tragedie pensiamo sia meglio non parlare troppo ma stare in silenzio di fronte al Signore per intercedere, pregare e chiedere il dono della fiducia e della pace. Dopo questi ennesimi episodi di violenza, infatti, e di fronte alle minacce di guerra che ancora incombono, dobbiamo attingere dalla preghiera la forza di credere ancora e avere fiducia che possiamo cambiare e che la nostra Terra possa un giorno conoscere la giustizia e la pace, per la quale vale ancora la pena di operare”. Domenica 27 maggio celebreremo la Solennità della Santissima Trinità che non è solo il mistero principale della nostra fede ma anche il principio ispiratore per la nostra vita personale e sociale. Come l’unico Dio in tre persone, il Dio-Amore, anche noi dobbiamo imparare a vivere la “convivialità delle differenze”  (don Tonino Bello). É quello che chiediamo per le popolazioni della Terra Santa, è quello per cui siamo chiamati a pregare e operare.

+ Domenico, vescovo

Di seguito la scheda a cura di don Tonio Dell’Olio, Presidente della Commissione diocesana per lo “spirito di Assisi”

Il 14 e 15 maggio scorsi, mentre Israele e gli Stati Uniti inauguravano la nuova ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme e i palestinesi si preparavano a commemorare la Nakba [1], è esplosa una situazione di estrema violenza lungo il confine tra Israele e Gaza durante una manifestazione pacifica. Una violenza sproporzionata e indescrivibile contro i palestinesi a Gaza, che ha causato più di 60 morti e 2.500 feriti. In considerazione di questi eventi, il Patriarcato latino di Gerusalemme ha invitato tutti i fedeli della Diocesi di Gerusalemme, qui o nel resto del mondo, a pregare sabato 19 maggio 2018, nella vigilia di Pentecoste, per la pace e la giustizia a Gerusalemme e in Terra Santa. Molti fedeli hanno risposto a questo invito.

A Gerusalemme, i fedeli si sono raccolti nella chiesa di Santo Stefano della Ecole biblique per un’ora di preghiera presieduta da mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Hanno voluto condividere questo momento di preghiera diversi rappresentanti di Chiese a Gerusalemme, mons. Boulos Marcuzzo, Vicario patriarcale a Gerusalemme e in Palestina, Sua Beatitudine Michel Sabbah, Patriarca Emerito, padre Francesco Patton OFM, Custode di Terra Santa, e molti religiosi e religiose.

Durante la preghiera, il Vescovo ha espresso il desiderio di avere “una pace che sia l’accoglienza calorosa e sincera dell’altro, un desiderio tenace di ascoltare e dialogare, … che la paura e il sospetto cedano alla conoscenza, all’incontro e alla fiducia, dove le differenze sono opportunità per costruire relazioni e non pretesti di reciproco rigetto “. Ha poi aggiunto che “forse non saremo in grado di cambiare come vorremmo, il mondo in cui viviamo, ma [che] possiamo e dobbiamo iniziare da noi stessi, dalla nostra comunità e dalla nostra vita, per portare verità e giustizia a coloro che vivono in mezzo a noi e intorno a noi “.

Il giorno seguente, Papa Francesco, che celebrava la festa di Pentecoste a Roma, ha citato nella sua omelia la straziante situazione a Gaza, riconoscendo “come oggi questo nome suoni dolorosamente” e augurando “che lo Spirito cambi i cuori e gli avvenimenti e porti la pace in Terra Santa “. Dopo il Regina Coeli, ha detto di “essersi unito spiritualmente alla veglia di preghiera per la pace che si è tenuta nella Città Santa per ebrei, cristiani e musulmani” e ha invitato “ad invocare il Spirito Santo perché ispiri volontà e gesti di dialogo e riconciliazione in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente. ”

Vivien Laguette del Patriarcato Latino di Gerusalemme

[1] La Marcia del Ritorno è una manifestazione organizzata dai Palestinesi per commemorare la Nakba, l’esodo palestinese del 1948 che ha provocato oltre 700.000 sfollati durante la prima guerra arabo-israeliana. Quest’anno, una grande Marcia del ritorno è stata organizzata dal 30 marzo – Giornata della Terra – al 15 maggio – il giorno dopo l’anniversario della proclamazione dello Stato di Israele – per commemorare il 70 ° anniversario di questo esodo . Tra il 30 marzo e il 19 maggio, si contano 113 morti e migliaia feriti.