Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,
carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,
la crisi alla frontiera tra Ucraina e Russia, insieme a tutti gli altri conflitti armati in corso in quest’ultimo scorcio del 2021, preoccupa perché reca un potenziale di violenza e distruzione. Ancora una volta lo scontro sembra essere dettato da disegni geopolitici e interessi economici del tutto estranei all’interesse della popolazione interessata.
Vogliamo unire le voci dell’anima di ogni fede e chiedere a Dio di convertire alla pace ogni inclinazione alla violenza. Ci sono sempre altre strade per ricomporre le contese e devono essere esplorate per risparmiare sofferenze, lutti e distruzioni. In questa stessa direzione chiediamo di fermare la pericolosa crescita della spesa per l’acquisto di nuovi armamenti registrata persino durante i mesi più difficili della pandemia.
Uniamo la voce della preghiera a quella di papa Francesco e di tante altre autorità religiose, civili e scientifiche, che chiedono una inversione di rotta di fronte a questa scelta economica e politica davvero ingiustificabile. Quel denaro investito per aumentare le armi serva piuttosto a ridurre lo scandalo della povertà. I fondi risparmiati potrebbero costituire uno speciale fondo globale gestito dall’Onu per far fronte a pandemie, miseria e cambiamenti climatici.
Il 27 dicembre, ciascuno nella forma che gli è più congeniale, ci ritroveremo spiritualmente uniti a pregare per la pace secondo queste intenzioni.
Il Signore vi dia pace
Assisi, dicembre 2021
+ Domenico Sorrentino, vescovo
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