Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,
carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,
non mancano di certo le preoccupazioni per le troppe situazioni drammatiche che marchiano a fuoco tante comunità, popoli e intere nazioni. Alla crisi ucraina che abbiamo imparato a conoscere bene e di cui non si intravede la fine, uniamo la trepidazione per le situazioni di violenza che si consumano in Africa, in Asia e nelle Americhe.
In particolare vogliamo trasformare in preghiera l’invito che Papa Francesco ha rivolto al mondo intero lo scorso 11 maggio: “Rivolgo un pensiero speciale al popolo dello Sri Lanka, in particolare ai giovani che negli ultimi tempi hanno fatto sentire il loro grido di fronte alle sfide e ai problemi sociali ed economici del Paese. Mi unisco a quelle autorità religiose nell’esortare tutte le parti in causa a mantenere un atteggiamento pacifico, senza cedere alla violenza. Faccio appello a tutti coloro che hanno responsabilità, perché ascoltino le aspirazioni della gente garantendo il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà civili”.
Che questo appello diventi preghiera nei nostri cuori e sulle nostre labbra e sappia dar voce anche alle vittime di tutti i conflitti armati e delle violenze. Voglia il Dio della pace porgere l’orecchio alla preghiera che vedrà donne e uomini di ogni tradizione religiosa e di ogni lingua tornare spiritualmente a unirsi il 27 maggio prossimo nello “spirito di Assisi”.
Il Signore vi dia pace
Assisi, maggio 2022
+ Domenico Sorrentino, vescovo
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