ASSISI – “Un invito alla preghiera per le minoranze religiose”. È quello lanciato dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, in occasione dell’appuntamento di preghiera per la pace che si ripete il 27 di ogni mese, in ricordo dello storico incontro del 1986. “Mi piace esordire in questo modo – spiega il vescovo – dal momento che ricevo notizia che la nostra invocazione di pace del 27 di ogni mese è condivisa da tante comunità di fede, ciascuna in totale autonomia e secondo la propria tradizione. Questa convergenza è motivo di grande speranza. Se in questo stesso giorno, ogni mese, fossimo migliaia, milioni di persone a pregare, con ardore di invocazione unito a un sincero impegno di vita, come non sperare che Dio voglia esaudirci? La nostra implorazione – aggiunge – si fa eco del grido che sale da tanti angoli del pianeta in cui si vive il dramma della guerra e della violenza. Normalmente, in questa giornata mensile di preghiera, ci siamo soffermati su qualche area del mondo colpita dal flagello della guerra. Per il prossimo appuntamento del 27 novembre – continua monsignor Sorrentino – vorrei invitarvi a pregare perché sempre e dappertutto vengano rispettate le minoranze religiose. Anche recentemente, infatti, è avvenuto che tragici fatti di sangue abbiano riportato questo tema alla nostra attenzione di mente e di cuore. Non possiamo restare indifferenti di fronte alle sofferenze cui è sottoposta la minoranza islamica dei Rohingya in Myanmar (Birmania), né alle pesanti discriminazioni e violenze subite da tanti cristiani in Pakistan come ci viene ricordato dalla vicenda di Asia Bibi o dai cristiani ortodossi copti in Egitto. Non abbiamo trascurato il 27 ottobre scorso, proprio nel giorno dell’anniversario dell’incontro dei leader religiosi del 1986 in Assisi, di rivolgere un pensiero alla comunità ebraica della sinagoga di Pittsburg e non dimentichiamo gli yazidi in Iraq, solo per fare alcuni esempi di intolleranza, discriminazione e persecuzione violenta. Per questo – conclude monsignor Sorrentino – invito tutti a levare la propria voce al cielo, ma anche ad esprimere in tutti i modi possibili la fraterna condivisione, perché in ogni luogo del mondo sia riservato profondo rispetto per tutte le espressioni religiose e per coloro che le professano. La preghiera unisca le nostre forze e stimoli il nostro impegno a servizio delle persone più deboli e vulnerabili”.
Per la preghiera non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata del 27 novembre.
In allegato l’invito alla preghiera del vescovo monsignor Domenico Sorrentino.