Archivi della categoria: Spirito di Assisi

SPIRITO DI ASSISI – ATTENTATO A NIZZA

Vescovo di Assisi e Imam di Perugia condannano la violenza

Messaggio di Abdel Qader, Imam di Perugia

A nome mio personale e della comunità musulmana del territorio di Perugia non voglio mancare di esprimere il cordoglio alle famiglie delle persone che sono rimaste vittime dell’attentato che si è consumato ieri a Nizza in un luogo sacro. Dopo ogni episodio di violenza abbiamo sempre condannato con tutta la fermezza possibile l’uso strumentale della fede in Dio. Noi crediamo fermamente che non sia possibile credere in Dio e procurare la morte ad altre persone umane. Nei giorni scorsi abbiamo ricordato l’incontro di Assisi del 1986 e crediamo che non ci sia alternativa allo spirito generato da quell’incontro e rafforzato dalla Dichiarazione di Abu Dhabi.

Abdel Qader, Imam di Perugia

Messaggio di monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino

Con indignazione ed enorme sofferenza, in questa Città della pace, ci mettiamo accanto al popolo francese e ai nostri fratelli e sorelle cristiani che sono ancora una volta rimasti vittime di vili attacchi terroristici perpetrati in nome della religione. Ci sentiamo molto provati come credenti in Gesù. Dal Vangelo, seguendo l’esempio mite e umile di Francesco, riceviamo il messaggio di un amore che sa dare la vita e di una fede che mai può diventare motivo di violenza. Mettiamo nella nostra preghiera le vittime, quanti soffrono per la perdita dei loro cari, i cittadini francesi che vedono ancora una volta aggredita la convivenza civile. Il Signore converta alla pace il cuore di tutti i violenti. L’universale fraternità ci rende tutti solidali nel dolore, e ci fa condannare senza mezzi termini ogni violenza, tanto più se impropriamente giustificata con motivi di fede. La comune sofferenza non diventi tuttavia per nessuno pretesto per alimentare diffidenze generalizzate e chiusure egoistiche. Ringrazio pertanto l’Imam di Perugia, con il quale ho condiviso qualche giorno fa l’incontro di preghiera per la pace nello “spirito di Assisi”, per le chiare e forti parole con cui ha espresso il dolore e la condanna della comunità islamica che, da questi gesti di fanatismo omicida, non si sente rappresentata, ma semmai umiliata.

Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino

Insieme ci impegniamo a camminare nella via della pace che esclude ogni violenza e a diffondere la fraternità.

Domenico Sorrentino

Abdel Qader

201030 – Nizza


SPIRITO DI ASSISI – 27 OTTOBRE PREGHIERA INTERRELIGIOSA PER LA PACE

Preghiera per la pace nell'anniversario del 27 ottobre 1986

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,
carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,

siamo nel mese in cui, 34 anni fa, San Giovanni Paolo II convocò in Assisi la grande preghiera delle religioni per la pace. Non più gli uni indifferenti agli altri, tantomeno gli uni contro gli altri, ma insieme per elevare all’unico Dio la voce dell’anima e confidargli l’aspirazione alla pace. Oggi quella sete di pace si è fatta ancora più urgente perché i conflitti armati continuano a generare distruzione e morte nel mondo, persistono le ingiustizie sulla pelle dei più indifesi, il terrorismo continua a colpire, ingenti somme vengono investite per produrre e acquisire nuovi strumenti di morte e la violenza si manifesta in tante forme. Nello stesso tempo però è cresciuta anche la consapevolezza che la pace è dono prezioso che sgorga dal cuore di Dio e noi dobbiamo accoglierla, custodirla e diffonderla. Si moltiplicano, il più delle volte senza clamore alcuno, i gesti di amicizia e di incontro che generano un mondo nuovo. Non si tratta soltanto di firme in calce ad accordi, appelli, dichiarazioni e buoni propositi, ma di gesti e segni che sanno radicare la fraternità, fare spazio alla solidarietà e all’amicizia. Ne è testimonianza anche il recente incontro organizzato a Roma, proprio nel solco dello “spirito di Assisi”, dalla Comunità di Sant’Egidio. Noi crediamo che anche questo è frutto della preghiera.

In questo mese voglio invitarvi pertanto a pregare per la pace unendovi alle iniziative che promuoveremo da Assisi e che saranno diffuse via internet. Non trascureremo di volgere il nostro pensiero alle vittime della violenza in ogni parte del mondo e per chi ha perso la vita a causa della pandemia in corso. Pregheremo anche per la conversione del cuore di quanti cedono la parola alle armi e scelgono consapevolmente la violenza. Lo faremo avendo nel cuore le parole dell’Enciclica “Fratelli tutti” che Papa Francesco ha scelto di firmare proprio qui in Assisi ricordandoci che “il comandamento della pace è inscritto nel profondo delle tradizioni religiose” (284). Facciamo nostra la sua preghiera: “Il Signore ci aiuti a camminare insieme sulla via della fraternità, per essere testimoni credibili del Dio vivo”.

Il Signore vi dia pace

Assisi, ottobre 2020

+ Domenico Sorrentino, vescovo

2010 – Preghiera per la pace – Italiano2010 – Preghiera per la pace – Francese2010 – Preghiera per la pace – Inglese2010 – Preghiera per la pace – Arabo2010 – Preghiera per la pace – Spagnolo


SPIRITO DI ASSISI – 27 SETTEMBRE PREGHIERA INTERRELIGIOSA PER LA PACE

Preghiera per l'Ucraina

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,

carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,

quanta sofferenza nel mondo! Come dimenticare, ad esempio, la situazione drammatica che sta attraversando il Libano dopo la spaventosa esplosione del 4 agosto scorso, o le condizioni cui sono sottoposti i migranti e i richiedenti asilo di Lesbo dopo l’incendio del campo profughi di Moria, o la situazione di violazione dei diritti umani che si va aggravando in Bielorussia e in tanti altri luoghi della terra? Per questo e per altro la nostra preghiera. Ma in questo nostro consueto appuntamento mensile, vorrei attirare l’attenzione sull’Ucraina.
Lì c’è una guerra a “bassa intensità” che è tipica di un conflitto dimenticato e per questo vogliamo ricordarlo, nel senso anche etimologico di “riportarlo al cuore”. Riportarlo al nostro cuore perché siamo certi che nel cuore di Dio è già presente la condizione degli abitanti del Donbass che, da oltre sei anni, sono sottoposti a gravi limitazioni che vengono rese ancora più dolorose dalla pandemia in corso. Nonostante le tregue proclamate nel corso del tempo, l’ultima delle quali sarebbe entrata in vigore il 27 luglio scorso, gli scontri armati tra l’esercito ucraino e i separatisti continuano.

Con lo sguardo di Dio non possiamo fare a meno di guardare questo conflitto dalla parte delle vittime, e cioè le popolazioni che, oltre a contare i morti, non ricevono assistenza, si sono viste limitate le possibilità di movimento, non riescono a svolgere le normali attività lavorative, sono state costrette ad abbandonare le proprie case e ora vivono la condizione di sfollati e si apprestano ad affrontare l’ennesimo inverno rigido senza poter contare sull’erogazione del gas di cui mancano da tempo. Se siamo tutti fratelli, come papa Francesco ci ricorderà presto da Assisi, quelle sofferenze ci appartengono. È con le lacrime degli abitanti di quei luoghi che vogliamo rivolgerci insieme, uomini e donne di ogni fede, al Dio che si muove a pietà dei deboli e converte il cuore dei violenti.

Vi invito pertanto a rivolgere la vostra preghiera il prossimo 27 settembre, come ogni mese, nel solco della preghiera per la pace inaugurata da S. Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986 in Assisi.

Il Signore vi dia pace

Assisi, settembre 2020

Domenico Sorrentino, vescovo

2009 – Italiano – Ucraina 2009 – Arabo – Ucraina 2009 – English – Ucraina2009 – Portoghese – Ucraina2009 – Francais – Ucraina


SPIRITO DI ASSISI – 27 AGOSTO PREGHIERA INTERRELIGIOSA PER LA PACE

Preghiera per la messa al bando delle armi atomiche

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,

carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,

questo mese di agosto viene a ricordarci con profonda amarezza i tragici anniversari delle bombe atomiche sganciate sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki settantacinque anni fa. Si trattò di una vera e propria sconfitta dell’umanità. La violenza efferata contro popolazioni inermi prevalse sul dialogo e sulla comprensione reciproca. Nonostante gli orrori prodotti da quella insensatezza, il progetto di morte dell’arma nucleare non si è fermato. Crescono gli arsenali di nuove armi ancor più distruttive. Per questo vengono investite risorse ingenti nella ricerca, nella produzione e nella tenuta in sicurezza di tali ordigni di morte. Papa Francesco ha affermato, a tal proposito, che “l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche. Saremo giudicati per questo” (Papa Francesco presso il Memoriale della pace di Hiroshima, 24/11/2019). 

Vi invito pertanto, il 27 di agoto, a unire la vostra preghiera a quella di tutte le persone di buona volontà affinché sia definitivamente approvato il Trattato Onu del 2017 che prevede la messa al bando della ricerca, costruzione, possesso e uso delle armi nucleari. Sono tanti i Paesi che finora l’hanno firmato e ratificato compreso il Vaticano, ma non in numero sufficiente per la sua entrata in vigore. Chiediamo anche all’Italia, che ospita testate nucleari, di aderire convintamente al Trattato.

Il Signore vi dia pace

Assisi, Agosto 2020

Domenico Sorrentino, vescovo

2008 – Italiano – Nucleare 2008 – Inglese – Nucleare 2008 – Francais – Nucleare 2008 – Arabo – Nucleare2008 – Spagnolo – Nucleare200805 – Scheda 1 Avvenire 200805 – Scheda 2 Avvenire


SPIRITO DI ASSISI – 27 LUGLIO PREGHIERA INTERRELIGIOSA PER LA PACE

Preghiera per la Terra Santa e la Turchia

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,
carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,

la sfida della pace ci chiede di accogliere dall’unico Dio l’invito a sentirci fratelli e sorelle, e a vivere come tali, imparando a rispettare, armonizzare e, nella misura possibile, valorizzare le nostre diversità in vista del bene comune.

Vorrei attirare l’attenzione della nostra preghiera su due scenari. Il primo riguarda la Terra Santa, dove continuiamo ad assistere all’inimicizia tra i due popoli israeliano e palestinese. Certo non mancano in quel contesto persone di buona volontà, dell’una e dell’altra parte, e tentativi di riconciliazione che purtroppo non ricevono adeguato spazio di informazione. Si pone invece come una minaccia alla pace la decisione del governo di Israele di annettere alcune aree della Cisgiordania, con un prevedibile esito di aumento dell’incomprensione e di possibili reazioni violente. Invitiamo a pregare affinché le due parti, tenendo conto anche delle valutazioni e delle mediazioni di carattere sovranazionale, tornino a parlarsi e ricompongano la convivenza possibile nel rispetto dei diritti di tutti.

Allo stesso modo il nostro impegno di preghiera guarda alla Turchia, terra che unisce oriente e occidente, fedi e culture diverse. Preghiamo perché la Basilica cristiana dedicata alla Divina Sapienza (Santa Sophia) sia rispettata nella sua fisionomia originaria, in un rapporto tra cristiani e musulmani che superi la logica della contesa e si sviluppi all’insegna del dialogo, dell’incontro e del riconoscimento reciproco.

Per questo chiedo a tutti di unirsi spiritualmente nella preghiera del 27 di questo mese perché il Dio della pace renda disponibili i cuori all’incontro con l’altro, all’ascolto delle sue ragioni e della sua storia fino a raggiungere, nel discernimento del vero e del bene, la “convivialità delle differenze” che costruisce la pace vera.

Il Signore vi dia pace

 

Assisi, luglio 2020

+ Domenico Sorrentino, vescovo

 

2007 English – Israele e Turchia 2007 Francese – Israele e Turchia 2007 Italiano – Israele e Turchia


SPIRITO DI ASSISI – 27 GIUGNO PREGHIERA INTERRELIGIOSA PER LA PACE

Per le situazioni di disordine sociale in vari stati del mondo

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,

carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,

 

le manifestazioni di protesta scoppiate nei giorni scorsi nelle città degli Stati Uniti si sono diffuse come un lampo in tante città del mondo.  Le famiglie afroamericane si sentono discriminate e minacciate e, sull’onda di una lunga storia di sofferenza, hanno reagito con una protesta di massa. Come abbiamo visto, non sono mancati, in queste manifestazioni, eccessi di minoranze che si sono date a scorribande e razzie ingiustificate e violente. Proprio perché non si tratta di un attacco dall’esterno, queste tensioni che germinano dall’interno stesso delle convivenze civili sono da considerare non meno pericolose perché mettono uno contro l’altro anche amici, vicini di casa, conoscenti e, come sempre, coinvolgono persone innocenti.

Scenari ugualmente preoccupanti si delineano in altra parte del mondo. Non possiamo non essere preoccupati, ad esempio, di quanto sta avvenendo in Hong Kong, dove si vive con il timore di iniziative e leggi repressive, che minacciano le libertà acquisite e garantite dallo statuto speciale di questo stato, determinando reazioni popolari dalle conseguenze imprevedibili.

Per questo invito i credenti di ogni fede a rivolgere il cuore a Dio nel giorno 27 del mese per domandare la pace per la situazione sociale negli Stati Uniti d’America e in Hong Kong. Preghiamo per tutti i luoghi del mondo in cui il mancato rispetto di alcuni diritti e della stessa dignità umana genera discriminazioni e disordini.

Dio renda ogni animo ben disposto ad accogliere il suo amore e a praticarlo verso tutti, per garantire una ordinata convivenza nella giustizia e nella libertà.

Il Signore vi dia pace

 

Assisi, giugno 2020

  + Domenico Sorrentino, vescovo

 

2006 – Arabo – Razzismo USA e Hong Kong 2006 – English – Razzismo USA e Hong Kong 2006 – Français – Razzismo USA e Hong Kong 2006 – Italiano – Razzismo USA e Hong Kong


Dopo l'esperienza di preghiera, digiuno e opere di carità dello scorso 14 maggio

Spirito di Assisi – 27 maggio Preghiera interreligiosa per la pace

Per le situazioni di maggiore necessità nella pandemia da Covid 19

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,

carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,

lo scorso 14 maggio abbiamo aderito, in comunione con papa Francesco, all’invito dell’Alto Comitato per la Fratellanza umana per “una giornata di preghiera e digiuno e opere di carità, per implorare Dio di aiutare l’umanità a superare la pandemia da Coronavirus”. Vi ringrazio di cuore perché so che molte famiglie, molte comunità religiose e molti fratelli e sorelle di tante religioni diverse si sono uniti nei tre gesti che ci venivano richiesti.

Per il nostro prossimo appuntamento di preghiera del 27 vorrei che proseguissimo nella preghiera per questa intenzione concentrandola sulle situazioni di maggiore necessità. Si tratta di campi profughi, villaggi difficilmente raggiungibili, comunità indigene come quella dell’Amazzonia, aree distanti da presidi sanitari e luoghi di cura, periferie degradate di centri urbani, situazioni già provate da conflitti armati, popolazioni provate dalle conseguenze nefaste delle sanzioni economiche dirette ai propri governi. Sono gli ambienti in cui la miseria non consente di far fronte adeguatamente a una minaccia tanto pericolosa come quella del virus Covid 19. Pregheremo anche perché quanti sono responsabili di scelte economiche e politiche siano veramente docili alla voce dello Spirito di Dio e guardino non a interessi particolari ma al bene comune delle proprie nazioni e del mondo intero.

Vi chiedo pertanto di unirci spiritualmente ancora a invocare la pace che oggi significa soprattutto riuscire a debellare la minaccia della pandemia. Lo faremo, come sempre, nella giornata di mercoledì 27 maggio, ciascuno nei luoghi e secondo le modalità che sono più consone e che vengono consentite dalle norme sanitarie in corso.

Il Signore vi dia pace

Assisi, maggio 2020

+ Domenico Sorrentino, vescovo

 

2005 – pandemia nei luoghi di miseria 2005 – ARABO-pandemia nei lughi di miseria – 2005 – ENGLISH – pandemia nei lughi di miseria 2005 – FRANCAIS – pandemia luoghi di miseria


Alle comunità musulmane

Ramadan Kareem

Gli auguri della Commissione spirito di Assisi ai fratelli e sorelle musulmani per l'inizio del Ramadan

L’inizio del Ramadan dell’anno 1441 del calendario islamico sia occasione propizia non solo per la comunità musulmana ma per gli abitanti del nostro Paese e per l’umanità tutta, di riflessione profonda per ritrovare le energie spirituali che ci consentono di affrontare con maggiore forza il tempo difficile che attraversiamo. 

 

Mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi e la Commissione spirito di Assisi impegnati a tenere vivo l’incontro del 27 ottobre 1986 in cui i rappresentanti delle religioni si diedero appuntamento nella città di Francesco e Chiara per impetrare il dono della pace e per impegnarsi a perseguirla, augurano a tutti i fratelli e le sorelle di fede musulmana di vivere questo tempo come un dono per rendere più intensa e intima la propria relazione con Dio e per contribuire a purificare il mondo da ogni violenza. 
 
Nello spirito del Documento di Abu-Dhabi firmato da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al Azhar Ahmad Al Tayyeb, vogliamo affidare al Dio Onnipotente, Altissimo e Misericordioso le persone che sono decedute a causa della pandemia in corso, gli ammalati e i loro familiari, coloro che li assistono e quanti sperano e pregano per la pace come benedizione dell’Unico Dio. 
 
Ramadan Karim!

 

Tonio Dell’Olio
   presidente
 
Commissione spirito di Assisi
Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino
Piazza Vescovado, 3 
Assisi 06081

27 APRILE 2020

Spirito di Assisi – Giornata di preghiera interreligiosa per la pace

Kivu (Repubblica Democratica del Congo)

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,

carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,

siamo consapevoli che se anche ci sono guerre che mediaticamente e politicamente vengono definite “conflitti dimenticati” e “a bassa intensità”, nel cuore di Dio sono invece molto vive e presenti.

Tra i conflitti armati definiti in quel modo c’è quello in Kivu, una regione della Repubblica Democratica del Congo, la cui disgrazia sembra essere dettata dalla sua ricchezza, ovvero dalle materie prime presenti nel sottosuolo – in primis il coltan – indispensabili per la nostra tecnologia (smartphone, computer…). Il governo e alcune formazioni armate irregolari ormai da anni si contendono il controllo delle aree delle miniere con la violenza. Molto spesso sono donne e bambini a restare vittime di crudeltà di ogni tipo. A questo si aggiunge l’epidemia di Ebola che ha mietuto un numero impressionante di vittime e che sembra essere stata ormai ridotta drasticamente proprio nel momento in cui la pandemia del Covid 19 sta raggiungendo il continente africano. Non è difficile comprendere quali effetti distruttivi avrebbe la diffusione della pandemia nel continente africano poco attrezzato in termini di assistenza sanitaria e di infrastrutture.

Sono tutte ragioni che ci inducono a elevare la nostra preghiera dell’appuntamento del 27 aprile all’unico Dio secondo le diverse tradizioni religiose, nei tempi e nei modi che ciascuno sceglierà, per le popolazioni di quella vasta area del Congo. In questo tempo in cui anche il nord del mondo vede negli occhi la morte e la sofferenza di tanti fratelli e sorelle, sgorghi più forte anche la supplica perché gli uomini possano accogliere il dono della pace.

Il Signore vi dia pace

Assisi, aprile 2020

                                                                                        Domenico Sorrentino, vescovo


“UN PASSO SIGNIFICATIVO. FRATELLANZA PACE CONVIVENZA”

UN PASSO SIGNIFICATIVO. FRATELLANZA PACE CONVIVENZA è il titolo dato a quest’incontro progettato e programmato insieme da UNEDI-CICI-UCOII-COREIS-CII.

ROMA – Incontro pienamente riuscito quello tenuto a Roma nel Centro islamico Culturale d’Italia – Moschea di Roma – il 29 Giugno 2019 con la presenza del Segretario Generale della CEI S.E.R. mons. Stefano Russo e il Segretario Generale del Centro Islamico d’Italia Abdellah Redouane.
UN PASSO SIGNIFICATIVO. FRATELLANZA PACE CONVIVENZA è il titolo dato all’incontro progettato e programmato insieme dall’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della CEI (UNEDI), dal Centro Islamico Culturale d’Italia (CICI), dalla Conferenza Islamica Italiana (CII), dalla Comunità Religiosa Islamica (COREIS) e dall’Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII), ha trovato la risposta di 140 persone: delegati regionali e diocesani della Chiesa cattolica e delegati delle realtà musulmane presenti sul territorio italiano..
È stato il Documento congiunto firmato da Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahamad al-Tayyib a suscitare un incontro a livello nazionale. Un incontro che, come ha ricordato il Segretario Generale della CEI, non è improvvisato, ma “nasce da una storia di relazioni che aveva promosso nel 2017, al Santuario del Divino Amore, un incontro dedicato al Tema della Solidarietà e poi nel 2018, al Santuario di Collevalenza, un successivo incontro dedicato al tema de La gioia dell’Incontro”. Il Segretario Generale mons. Russo ha ricordato l’attenzione che viene data ai giovani: “nel 2018 è stata realizzata una Summer School promossa con e per i giovani cristiani-musulmani. Esperienza di incontro e di conoscenza il cui obiettivo è stata la formazione sui temi della cittadinanza e dei valori costituzionali, insieme a quello di approfondire tematiche legate alla convivenza in un contesto pluralista. E così anche quest’anno verrà promossa in Settembre una seconda edizione, augurando che nelle Regioni italiane si possano promuovere e sostenere iniziative simili”.
Le ottime relazioni tenute da p. Giacomo Costa SJ e dell’Imam Yahya Pallavicini, hanno, di fatto, introdotto ai laboratori, richiamando l’urgenza di concretezza: “è finita l’epoca delle grandi dichiarazioni a cui non seguono dei fatti” afferma p.Costa. Siamo chiamati, dice Pallavicini, a fare passi concreti “sia a livello inter-religioso sia a livello intra-religioso”. I sei laboratori preparati a due voci e gestiti a due voci erano composti da 50% cristiani e da 50% musulmani.
I temi dei laboratori sono già indicati nel Documento firmato congiuntamente ad Abu Dhabi, il 4 Febbraio scorso: 1. Cittadinanza: Diritti e doveri, diversità e uguaglianza con Yassine Lafram e Ignazio De Francesco; 2. Fraternità con Yahya Pallavicini e Valentino Cottini; 3. Strumentalizzazione della religione con Abdellah Massimo Cozzolino e Barbara Ghiringhelli; 4. Libertà religiosa e ruolo delle religioni nello spazio pubblico in un mondo secolarizzato e globalizzato con Cenap Aydin e Marco Bontempi; 5. Ambiente e cura del creato con Adnane Mokrani e Gianluca Padovan; Uomo e donna nel Cristianesimo e nell’Islam oggi con Shahrzad Houshmand e Andrea Pacini.
Anticipato dal momento della preghiera (per i musulmani in Moschea, per i cristiani con la preghiera dell’ora media in Aula Magna presieduta dal Segretario Generale della CEI), il pranzo, offerto dalle cinque realtà organizzatrici, è stato un momento importante di condivisione, amicizia, ascolto dialogico, conoscenza reciproca anche delle altre realtà musulmane che hanno partecipato all’evento come quella del Senegal, del Bangladesh, del Pakistan e quella Turca.
Nella restituzione dei laboratori sono emerse ricchezze sulle quali si aprono orizzonti di lavoro e passi concreti da compiere. Proprio su questo il Segretario Generale della CEI, rivolgendosi all’autorevole Assemblea, ha posto la domanda: “la giornata del 26 ottobre dedicata al dialogo islamo-cristiano non potrebbe diventare – a livello nazionale – un appuntamento fisso per noi? Ogni anno tentare di fare un passo, con scelte condivise: i temi trattati nei laboratori potrebbero diventare il filo rosso. Lavorare insieme con l’arte del dialogo, nella franchezza sulle cose che ci stanno più a cuore, vuol dire che è possibile, anche nella diversità, fare dei passi insieme”.
Nella sua relazione il Segretario Generale della CEI ha richiamato quattro punti tra i tanti, per contribuire a costruire il futuro delle nostre società e delle nostre città:
1. L’attenzione e la cura verso i poveri. Il grido dei poveri, dei miseri, degli emarginati, dei bambini, degli orfani, delle vedove, dei rifugiati, degli esiliati, dei perseguitati, dei deboli, di quanti vivono nella paura e dei torturati, tocca il cuore di Dio. Lo commuove visceralmente rivelandosi come Dio misericordioso. Cristiani e Musulmani sono chiamati ad intervenire su questo.
2. L’impegno fattivo per le questioni che riguardano la piena cittadinanza a cui fa seguito.
3. Il compito di lavorare insieme per la libertà religiosa in tutte le sue forme. Anche negli stati musulmani ci possa essere un’analoga situazione, perché i cristiani possano avere una cittadinanza egualitaria.
4. L’impegno a collaborare insieme con tutti gli uomini del pianeta per la salvaguardia del creato. La tematica ambientale ci permette di ampliare il dialogo a tutte le genti della terra.
Il Segretario Generale Abdellah Radouane, ha raccontato la storia del Centro Islamico Culturale d’Italia: “prima di essere un luogo di culto è anzitutto un centro culturale dove centinaia di migliaia di studenti lungo l’anno vengono per vedere, conoscere e riflettere”. Vari Presidenti della Repubblica Italiana hanno fatto visita al Centro fin dalla posa della prima pietra.
La presenza del Segretario Generale della CEI ha avvalorato il cammino islamo-cristiano fatto finora: il 29 Giugno 2019 è stato fatto un Passo Significativo.

Fonte: Sito CHIESA CATTOLICA ITALIANA

Link: https://ecumenismo.chiesacattolica.it/2019/07/02/un-passo-significativo-fratellanza-pace-convivenza/

Foto: https://ecumenismo.chiesacattolica.it/2019/07/02/un-passo-significativo-fratellanza-pace-convivenza/

 

 

SPIRITO DI ASSISI. Incontro con l’Islam a Roma

PASSO SIGNIFICATIVO 

ROMA – Sabato 29 giugno l’Ufficio CEI per il dialogo ecumenico e interreligioso, insieme ai più importanti coordinamenti delle realtà islamiche in Italia (Coreis, Ucoii, Lega mondiale islamica) hanno dato vita a una giornata di riflessione a partire dal “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” firmato congiuntamente lo scorso febbraio ad Abu Dhabi da Papa Francesco e da Ahmad Al Tayyeb, imam della Grande moschea di Al-Azhar. La chiesa locale di Assisi non poteva non essere presente all’appuntamento che è frutto dello spirito di Assisi e che si è realizzato nell’ottavo centenario della vista di Francesco al sultano d’Egitto Melik-al-Kamil. Per questo, fra Antonello Fanelli del Sacro Convento, Marina Zola responsabile dell’Ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso e Tonio Dell’Olio presidente della Commissione spirito di Assisi, hanno preso parte all’importante iniziativa. Per la prima volta l’incontro è stato preparato da un gruppo di lavoro paritetico di cattolici e musulmani e, forse ancor più significativamente, la giornata ha avuto luogo presso la Grande Moschea di Roma. Il titolo della riunione era “Un passo significativo” e le relazioni centrali affidate a p. Giacomo Costa direttore di Aggiornamenti Sociali e a Yahya Pallavicini del Coreis (Comunità religiose islamiche italiane) nonché i sei gruppi di lavoro su altrettanti punti del documento, lo hanno dimostrati offrendo spunti di impegno per le comunità cattoliche e musulmane. Ma l’incontro ha costituito un passo importante per imparare a frequentarsi, parlarsi e stimarsi, come dovremmo impararare sempre più a fare nelle comunità locali.

T.D.O.

Fonte: Articolo La Voce