Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,
carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,
in ascolto delle vicende della storia, in questo tempo segnato dolorosamente da tante situazioni di violenza, terrorismo e guerre, non possiamo mancare di chiedere a ciascuna e ciascuno di voi e ad ogni comunità di fede di unirvi alla preghiera per il Libano. Come ogni 27 del mese, ciascuno inviterà a sua volta le proprie rispettive comunità a compiere questo gesto nei modi e nei tempi più consoni alla propria tradizione di fede.
La terra dei cedri, culla di una civiltà antica e operosa, è segnata oggi dalla violenza e dalla minaccia di un conflitto che potrebbe assumere proporzioni più vaste. Il rischio concreto è di una vera e propria estensione della guerra che infiammi ancora di più il Medio Oriente.
Noi crediamo che il destino dei popoli non sia nelle mani dei signori della guerra ma in quelle del Dio della misericordia che ha solo progetti di pace. Per questo le donne e gli uomini di fede non possono che essere operai solerti del cantiere della giustizia e della pace. Chi usa la violenza in tutte le sue forme tradisce la volontà di Dio e si pone al servizio del male.
Invito pertanto tutti a invocare Dio a favore della popolazione libanese perché non resti vittima della violenza e veda prevalere le ragioni della pace. È questo l’insegnamento che abbiamo raccolto dallo “spirito di Assisi” che in quel 27 ottobre 1986 vide raccolti nella città di san Francesco i leader delle religioni che, abbandonando antiche contese e contrapposizioni, trovarono nella preghiera il cammino per porsi al servizio della costruzione della pace.
Il Signore vi dia pace
Assisi, settembre 2024
+ Domenico Sorrentino, vescovo
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