Torna l’appuntamento mensile del 27 in ricordo dello storico incontro per la pace del 1986

DA ASSISI L’INVITO ALLA PREGHIERA PER IL CIAD

ASSISI – Torna l’appuntamento spirituale di preghiera per la pace del 27 di ogni mese, in ricordo dello storico incontro del 1986, che ad agosto è rivolto allo Stato africano del Ciad. “In quel Paese – dichiara nell’invito alla preghiera il vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino – si concentrano problemi ambientali causati dai cambiamenti climatici, il terrore seminato dagli attentati mortiferi di Boko Haram e il conflitto per l’accaparramento delle terre. Davanti all’unico Dio di tutta l’umanità – aggiunge il vescovo – e insieme ai fratelli e alle sorelle che vivono la propria fede anche come annuncio e costruzione della pace, vogliamo condividere le angosce, le sofferenze e le speranze di questo Paese, che si trova in un’area particolarmente provata da conflitti, confinando con Libia, Nigeria, Niger, Sudan, Camerun e Repubblica Centrafricana. Anche in questo mese di agosto è stato costretto a pagare un prezzo molto alto in termini di vite umane. Si tratta di un Paese che, superando questa situazione, potrebbe diventare un laboratorio di convivenza, rendendo possibile la coabitazione, all’interno degli stessi confini, di lingue, etnie e religioni differenti che potrebbero costituire la vera ricchezza della nazione. Per alimentare questa speranza c’è sicuramente bisogno di una progettazione socio-politica intelligente e lungimirante così come di una grande solidarietà internazionale. Noi vogliamo sostenere il cammino delle popolazioni più esposte alla violenza e dei settori più vulnerabili della società, pregando perché ogni scelta politica sia orientata al bene comune. La pace sia al cuore dell’impegno di tutti, l’orizzonte verso cui tendere ogni sforzo, il bene da far crescere e custodire”.

Per la preghiera non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata del 27 agosto.

In allegato l’invito alla preghiera del vescovo monsignor Domenico Sorrentino e la scheda informativa

 

 


Il 27 luglio torna l’appuntamento mensile per la pace in ricordo dello storico incontro del 1986

DA ASSISI L’INVITO ALLA PREGHIERA PER IL VENEZUELA

Monsignor Sorrentino: “Vogliamo accompagnare i colloqui dei rappresentanti delle parti affinché si giunga presto a una soluzione giusta e duratura”

ASSISI – Un invito alla preghiera per il Venezuela. È quello lanciato dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, in occasione dell’appuntamento di preghiera per la pace che si ripete il 27 di ogni mese, in ricordo dello storico incontro del 1986. “È tempo di vacanze. Ma la preghiera non va in vacanza – scrive il vescovo nel suo invito – . Essa è la sentinella dell’umano. E se anche sui conflitti armati cala l’attenzione dell’opinione pubblica, la preghiera viene a scuoterci. Questo mese vogliamo guardare al Venezuela. Questo Paese sta vivendo una grave crisi, di cui si è molto parlato negli scorsi mesi. Ora questa crisi sembra scomparsa dai titoli dei notiziari. Papa Francesco ha riacceso l’attenzione sulla sofferenza di quelle popolazioni. Dopo la preghiera dell’Angelus di domenica 14 luglio ha detto: ‘Ancora una volta desidero esprimere la mia vicinanza all’amato popolo venezuelano, particolarmente provato per il perdurare della crisi. Preghiamo il Signore di ispirare e illuminare le parti in causa, affinché possano quanto prima arrivare a un accordo che ponga fine alle sofferenze della gente per il bene del Paese e dell’intera regione’. Innalziamo anche noi, su quelle sofferenze, l’umile lanterna della nostra preghiera. Accendiamo fiammelle di fede che, mentre si levano verso Dio e implorano la sua grazia, richiamano anche l’attenzione e l’impegno della politica internazionale. Lo faremo il 27 luglio prossimo, giorno del nostro appuntamento mensile di preghiera per la pace, nel solco di quanto avvenne ad Assisi, con san Giovanni Paolo II e i leaders religiosi dell’umanità, il 27 ottobre 1986. Siamo grati, come discepoli di Cristo, a quanti vorranno unirsi a noi anche in altre tradizioni religiose. Con la nostra preghiera – aggiunge ancora monsignor Sorrentino – vogliamo accompagnare i colloqui dei rappresentanti delle parti che si confrontano affinché si giunga presto in Venezuela a una pace giusta e duratura”. Per la preghiera non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata del 27 luglio.

 

 

In allegato l’invito del vescovo monsignor Domenico Sorrentino in Italiano, Inglese, Francese e Portoghese

 

 


UNITI NELLA PREGHIERA, UNITI NELLA PACE

Ecco il messaggio del vescovo Sorrentino

UNITI NELLA PREGHIERA, UNITI NELLA PACE

27 marzo 2018

 

Carissimi fratelli e sorelle, il nostro appuntamento di preghiera per la pace del prossimo 27 cade in quella che per noi cristiani è la grande settimana, la “settimana santa”.  Essa ci fa rivivere la morte di Cristo e la sua risurrezione. Torna alla memoria l’immagine di un innocente fatto segno di persecuzione e di vessazioni fino alla  morte di croce. Se storicamente vi furono implicati esponenti del suo popolo e il potere romano che occupava quella terra, non possiamo farne addebito al popolo ebraico in quanto tale, come ci ha ricordato il Concilio Ecumenico Vaticano II. Gli ebrei ci restano cari  come il popolo della prima alleanza, che per noi cristiani trova  in Cristo il suo compimento. In realtà tutti fummo  implicati in quella morte a causa del nostro peccato. Essa fu l’espressione dell’amore con cui il Figlio stesso di Dio si volle calare nella nostra morte per assicurarci   pienezza di vita.

La morte di Gesù si pone dentro un panorama di violenza che, in tutti i tempi, fino ai nostri giorni, vede uomini perseguitati ed uccisi a causa della fede, e spesso ad opera di altri uomini che si vantano di una religiosità arrogante, che non merita nemmeno il nome di religiosità, perché  non ha nulla a che fare con il volto buono e misericordioso di Dio. Purtroppo anche nella storia cristiana non sono mancati episodi di questa violenza ammantata di religiosità. Ce ne dobbiamo sinceramente rammaricare. Ma tanta, fin dai primi secoli, è stata la violenza subita dai discepoli di Cristo e ancora oggi molti di essi sono fatti segno di persecuzione. Avviene così anche in altre comunità religiose. È un fenomeno triste che va denunciato sempre e dappertutto.

Nella logica dello  “spirito di Assisi” vogliamo pregare perché tra i credenti di tutte le religioni    crescano il  reciproco rispetto,   il dialogo e la collaborazione,  nella testimonianza umile e sincera della propria identità. Vogliamo anche pregare perché il valore della laicità, che caratterizza le istituzioni pubbliche in tante regioni del mondo, venga sviluppato come accoglienza positiva ed armonica delle differenze, anche religiose, e non degeneri fino a non rispettare tradizioni e fedi religiose dei popoli.

Nell’unità di preghiera che supera distanze e i confini, auguro ai fratelli e sorelle di fede cristiana una Buona Pasqua e a tutti gli altri, di qualunque denominazione religiosa e culturale, un cammino di serenità e di pace.

 

+ Domenico, vescovo

 

Assisi, domenica delle Palme 2018

 


Torna l’appuntamento mensile del 27 in ricordo dell’incontro interreligioso del 1986 voluto da San Giovanni Paolo II

SPIRITO DI ASSISI, PREGHIERA PER IL LIBANO

ASSISI – “Il nostro appuntamento mensile di preghiera per la pace cade questo mese in giorni che a noi cristiani ricordano la nascita di Gesù, venuto a condividere la nostra povertà per insegnarci la via della pace”.

È questo uno dei passaggi dell’invito del vescovo monsignor Domenico Sorrentino, lanciato in occasione dell’appuntamento di preghiera per la pace che si ripete il 27 di ogni mese, dedicato al Libano. La preghiera del 27 ricorda lo storico incontro interreligioso del 1986 voluto da San Giovanni Paolo II.

“Guardando ai tanti scenari di sofferenza e di guerra – prosegue monsignor Sorrentino – , desidero invitare non solo i nostri fratelli di fede, ma anche i credenti di altre religioni, a pregare per il Libano. In questo Paese da secoli si sperimenta la convivenza di comunità religiose diverse. Lì in passato hanno trovato e trovano tuttora rifugio persone in fuga da guerre e persecuzioni. Lì purtroppo la violenza si è spesso abbattuta con forme tanto crudeli e spietate sia nella forma della guerra civile che nel conflitto armato. Oggi è anche la situazione sociale a lanciare un grido d’allarme. Illuminanti le parole che Bechara Boutros Rai, Patriarca maronita, ha pronunciato nel corso dell’omelia domenica 15 dicembre: “Se i politici si facessero ispirare davvero dalla volontà divina e pregassero, il Libano non si troverebbe oggi in una situazione disperata a livello economico e finanziario, con istituzioni paralizzate. Il popolo non sarebbe ridotto alla fame, umiliato, con più di un terzo di cittadini al di sotto della soglia di povertà, mentre circa la metà dei libanesi è disoccupata”.

Per chi come noi si muove nello “spirito di Assisi” – continua il vescovo – , il Libano è un laboratorio privilegiato, una sfida e una prova della convivenza tra comunità di fedi diverse. Anche per questo è bello che si senta sostenuto dalla preghiera di tante tradizioni religiose. Il 27 dicembre, ciascuno con la propria comunità, si rivolga con fiducia all’unico Dio per chiedere la pace per il popolo libanese.

Il Signore dia ai responsabili la luce necessaria perché si trovino le soluzioni politiche, economiche e sociali più efficaci”.

Come di consueto religiosi e laici sono invitati a pregare per questo Paese nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata. Non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nell’arco della giornata del 27 dicembre.

In allegato l’Invito alla preghiera del vescovo monsignor Domenico Sorrentino

2019.12 Invito alla preghiera – Libano (Italiano)

2019.12 Invito alla preghiera – Libano (Francese)

 

 


In occasione del 33esimo anniversario dell’incontro interreligioso del 1986, in programma dal 25 al 27 ottobre, ci sarà anche un pellegrinaggio musicale di studenti e professionisti da tutto il mondo

SPIRITO DI ASSISI, OLTRE 100 ARTISTI IN CAMPO PER LA PACE

Domenica 27 ottobre verrà eseguita in prima assoluta l’opera di teatro musicale “Francesco e il Sultano” a 800 anni dallo storico incontro

ASSISI – Artisti ad Assisi per la pace. Lo Spirito di Assisi, in ricordo dello storico incontro del 27 ottobre 1986 voluto da San Giovanni Paolo II che si svolgerà nella città serafica dal 25 al 27 ottobre, non sarà solo confronto e preghiera, ma anche musica grazie alla partecipazione di oltre 100 musicisti, tra studenti e professionisti, provenienti da tutto il mondo. “Sarà un vero pellegrinaggio musicale – spiega Fausto Tuscano, assisano, compositore e docente all’Università di Salisburgo – che vuole rilanciare non solo il valore più profondo della pace, ma anche porre l’accento sulla necessità dell’apporto di nuovi ‘costruttori di pace’. La musica, e più nello specifico il suono, è l’elemento che più unisce gli uomini di ogni nazionalità, religione, etnia. Assisi sarà quindi il punto d’incontro di musicisti (professionisti e studenti) provenienti da più parti del mondo, esponenti di vari sistemi musicali, che, inserendosi nello storico contesto dello “Spirito di Assisi”, cercheranno di fornire un prezioso contributo al dialogo interreligioso per la pace”. L’incontro musicale è dedicato principalmente ai quattro strumenti a pizzico più diffusi nel mondo: la chitarra, il liuto, l’oud (liuto arabo) e il sitar, considerati come ‘ambasciatori’ di pace tra Oriente e Occidente, ma anche tra passato e presente. Per creare un’occasione concreta di scambio creativo e di studio tra i quattro solisti di fama internazionale, che qui ad Assisi saranno i rappresentanti delle diverse culture musicali, e tutti i partecipanti del Pellegrinaggio, sabato 26 ottobre, a partire dalle ore 15, ci saranno quattro incontri con Imran Khan (India, sitar), Hossam Mahmoud (Egitto, oud), Michele Carreca (Italia, liuto) e Marco Socías (Spagna, chitarra), organizzati in successione “Come un canone”, su un percorso cittadino che farà tappa nelle tre piccole chiese di Santa Caterina, San Vitale e Sant’Apollinare e si concluderà nelle sale del Museo del Duomo di San Rufino. Ogni sera ci sarà un concerto. Venerdì 25 ottobre, nella Basilica Inferiore di San Francesco il chitarrista spagnolo Marco Socías presenterà brani solistici che hanno chiari riferimenti alle origini arabe della musica spagnola. Sabato 26, nella Chiesa abbaziale di San Pietro, si esibirà l’Iberian Folk Ensemble, un’orchestra di chitarre tradizionali spagnole. Quest’anno ricorre anche l’ottavo centenario dell’incontro di San Francesco con il sultano Al Kamil, avvenuto, nel 1219, durante le manovre belliche della quinta crociata. Questo storico incontro sarà tematizzato nella serata finale delle manifestazioni, il 27 ottobre a partire dalle ore 21 nella Basilica Superiore di San Francesco, verrà eseguita in prima assoluta l’opera di teatro musicale “Francesco e il Sultano”, su libretto del sacerdote austriaco Peter Deibler e musica di Fausto Tuscano. Il pezzo verrà concertato nei giorni del Pellegrinaggio assieme a tutti i “pellegrini musicali” da un gruppo di artisti provenienti da Salisburgo, sotto la direzione del M.o Kai Röhrig. “Ogni nota, dalla più semplice dell’allievo, a quelle più complesse e articolate dei grandi maestri – conclude Tuscano – troverà la sua giusta collocazione nel grande mosaico della pace che, speriamo, con lo stimolo iniziale dei tre giorni di Assisi, si andrà a formare duraturo nel tempo”.


Torna l’appuntamento del 27 di ogni mese in ricordo storico incontro per la pace dedicato a questa minoranza dell’Afghanistan

SPIRITO DI ASSISI, IN PREGHIERA PER IL POPOLO HAZARA

ASSISI – Torna il 27 novembre l’appuntamento di preghiera per la pace, questo mese dedicato al popolo Hazara. L’appuntamento voluto dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino e portato avanti dalla Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi” si ripete con cadenza mensile. “Sono ancora vivi in noi – scrive il vescovo – i momenti e le iniziative che hanno accompagnato in Assisi il 33° anniversario dello storico incontro dei rappresentanti delle religioni per la pace nel mondo. L’edizione di quest’anno è stata caratterizzata dalla musica come linguaggio universale che si compone in armonia grazie alla diversità di generi, strumenti, suoni, pause, silenzi… tutti elementi che sembrano metafora perfetta dell’incontro e della preghiera di fedi diverse. Quest’anno abbiamo inteso celebrare in tante forme anche l’ottavo centenario della visita di Francesco al Sultano di Damietta, evento a cui ben si connette lo “spirito di Assisi”, e abbiamo generato un confronto tra i giovani rappresentanti delle religioni sul tema dell’economia in preparazione a “Economy of Francesco” che ci vedrà impegnati nel mese di marzo. Ora – continua monsignor Sorrentino – riprendiamo il cammino di speranza sostenuto dalla preghiera con la quale ciascuno di noi si rivolge a Dio ponendo l’attenzione sul popolo Hazara, una minoranza che vive nella martoriata terra dell’Afghanistan e che soffre persecuzione e violenza. Che il 27 prossimo si alzi la nostra invocazione e si congiunga al grido di dolore di quel popolo. Ciascuno con la propria comunità di fede, nel luogo e nell’ora che riterrà più opportuni non faccia mancare la preghiera perché, pietra su pietra, si costruisca la pace nel mondo e si accolga finalmente il dono di Dio”. Come di consueto religiosi e laici sono invitati a pregare per questa minoranza nei vari momenti e nelle celebrazioni eucaristiche della giornata. Non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nell’arco della giornata del 27 novembre.

 

In allegato l’Invito alla preghiera del vescovo monsignor Domenico Sorrentino e la Scheda informativa

2019.11 Invito alla Preghiera – Hazara (Italiano)

2019.11 Scheda Informativa – Hazara (Italiano)

2019.11 Invito alla Preghiera – Popolo Hazara (Inglese)

2019.11 Invito alla Preghiera – Popolo Hazara (Francese)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


SPIRITO DI ASSISI, GIORNATA DI PREGHIERA DEL 27 MARZO

Assisi, marzo 2020

Carissimi,

il mese scorso abbiamo pregato per le persone colpite da coronavirus in Cina e per i numerosi popoli, etnie e culture che la abitano. Ora la pandemia sta interessando tutto il globo terrestre. Tanti sono gli interrogativi che ci interpellano nel constatare la vulnerabilità di una società basata sul benessere e il consumismo. Di fronte al bisogno estremo, che si abbatte anche su popolazioni economicamente più solide, ci accorgiamo che siamo tutti sulla stessa barca, e solo restando uniti possiamo cercare una via di uscita. Quale pace vogliamo costruire? Proponiamo questo interrogativo anche ai fratelli di altre religioni che vogliono unirsi a noi nella preghiera. Per noi cristiani, mentre viviamo con la Quaresima un tempo speciale di conversione, il pensiero va a Gesù che ha preso su di sé tutti i dolori dell’umanità, per ridonarci l’abbraccio misericordioso di Dio e la bellezza della fraternità smarrita.

Sentiamo in fondo al cuore l’invito a un cambio di rotta, nella direzione di una vera solidarietà, che non lasci nessuno abbandonato o ai margini. Un cambio di rotta che si esprima in piccoli o grandi gesti, come quelli che stiamo ammirando in questi giorni di crisi in tanti che stanno donando la parte migliore di sé al servizio degli altri, soprattutto quanti operano in prima linea per salvare vite umane.

Se un “virus” è capace di mettere in ginocchio il mondo, è ora di metterci in gioco tutti, per difenderci da questo e da tanti altri “virus” che producono scenari di guerra, violenza e indifferenza. Il “coronavirus” e tutti gli altri “virus” non sono imbattibili. In questo 27 del mese, giornata che ricorda l’impegno per la pace di tutti i leader religiosi della terra, facciamo brillare da un punto all’altro del pianeta la nostra preghiera. L’apostolo Paolo scrive che “tutto concorre al bene per quelli che amano Dio”. La pandemia che minaccia il pianeta ci spinga a passi decisivi per la realizzazione di un mondo più unito e fraterno.

Il Signore vi dia pace

 

+ Domenico Sorrentino, vescovo

 

In allegato l’invito alla preghiera

2020.03 Invito alla preghiera – Coronavirus (Italiano)

2020.03 Invito alla preghiera – Coronavirus (Arabo)

2020.03 Invito alla preghiera – Coronavirus (Inglese)

2020.03 Invito alla preghiera – Coronavirus (Francese)


SPIRITO DI ASSISI, GIORNATA DI PREGHIERA DEL 27 GENNAIO

Assisi, gennaio 2020

Carissimi,

da poco ci siamo scambiati gli auguri e abbiamo ancora una volta espresso la nostra voglia di pace anche accogliendo l’annuale Messaggio del Papa. Ebbene, proprio in questo mese che spalanca le porte al nuovo anno abbiamo visto scorrere sangue e spirare venti di guerra.

Non possiamo fare a meno di considerare che purtroppo ci sono tutti i segnali che sembrano condurci verso l’orlo del precipizio di un altro conflitto armato. Chiunque abbia anche una minima conoscenza delle forze in campo comprende come il potenziale di fuoco espresso da USA e Iran sia temibile fino a spingersi al rischio nucleare. Se poi consideriamo anche la possibilità concreta che il conflitto possa estendersi ad altri Paesi dell’area (Iraq, Israele, Libano, Arabia Saudita…) prendiamo coscienza della portata di questa minaccia. Se, come tenacemente auspichiamo, si riuscirà a evitare il ricorso all’uso della forza, resta il clima di inimicizia, di odio, di desiderio di vendetta che sembra essersi sedimentato negli animi.

Ma noi, credenti nell’unico Dio, crediamo e sappiamo che più potente di ogni arma è la preghiera e pertanto non perdiamo la speranza che si convertano i cuori.

È ciò che chiediamo nel consueto appuntamento spirituale del 27 di ogni mese e che vorremmo impegnarci a costruire ciascuno per la propria parte. Il Dio della pace ci ascolti e vinca le nostre resistenze.

Il Signore ci dia pace

 

+ Domenico Sorrentino, vescovo

 

In allegato l’Invito alla preghiera del vescovo monsignor Domenico Sorrentino

2020.01 – Invito alla preghiera (Italiano)

2020.01 – Invito alla preghiera (Inglese)

2020.01 – Invito alla preghiera (Francese)

2020.01 – Invito alla preghiera (Portoghese)

 

 

 

 


SPIRITO DI ASSISI, GIORNATA DI PREGHIERA DEL 27 FEBBRAIO

Assisi, febbraio 2020

 

Carissimi,

l’epidemia del Coronavirus in corso ci chiede di esprimere con la preghiera la nostra vicinanza alle vittime e ai loro familiari. Ancora una volta facciamo esperienza di quanto sia fragile la nostra umanità e come proprio la fragilità ci fa sentire più “simili” e ci aiuta a vincere la tentazione di sperimentare le nostre appartenenze in termini distanti, diffidenti ed ostili.

Per questa ragione, nel consueto appuntamento del 27 di ogni mese in cui chiediamo alle espressioni religiose più diverse di unirsi spiritualmente con noi discepoli di Cristo nella preghiera per la pace, vogliamo volgere l’attenzione verso la Cina e i numerosi popoli, etnie e culture che la abitano. In particolare chiediamo di pregare per quanti in quel Paese vivono una situazione di povertà che forse maggiormente li espone al contagio e alle sue conseguenze più gravi. Al tempo stesso vogliamo volgere il pensiero a coloro che lì soffrono anche nel vedere i propri diritti violati. Secondo le agenzie internazionali persistono violazioni dei diritti dei lavoratori, della libertà di espressione e della libertà di religione. Ci auguriamo che anche le ultime fasi del dialogo tra la Santa Sede e la Cina in tema di libertà religiosa siano il segno di una crescita per tutti, in quell’immenso Paese, di un clima di maggiore tolleranza e comprensione delle differenze etniche e culturali. Auspichiamo che a ciò spinga anche lo sviluppo del dialogo sul piano internazionale al di là degli interessi economici e geo-politici.

Il 27 di febbraio, ciascuno con le proprie comunità di appartenenza, secondo la propria tradizione di culto o nel silenzio della propria casa, rivolga al Dio unico la preghiera per questo grande Paese e per tutti i suoi figli sparsi nel mondo.

 Il Signore vi dia pace

+ Domenico Sorrentino, vescovo

In allegato l’invito alla preghiera

2020.02 Invito alla preghiera – Cina (Italiano)

2020.02 Invito alla preghiera – Cina (Arabo)

2020.02 Invito alla preghiera – Cina (Inglese)

2020.02 Invito alla preghiera – Cina (Francese)

2020.02 Invito alla preghiera – Cina (Portoghese)

 

 


Al via il 25 ottobre la tre giorni in ricordo dell’incontro interreligioso del 1986. Previsto anche un pellegrinaggio musicale: domenica 27 in prima assoluta l’opera di teatro musicale “Francesco e il Sultano”

SPIRITO DI ASSISI NEL SEGNO DI “ECONOMY OF FRANCESCO”

Monsignor Sorrentino: “Così ci prepariamo al grande appuntamento di marzo con il Santo Padre, al quale hanno già dato la loro adesione 2.700 giovani di 174 Paesi”

ASSISI – “La riflessione che ci vede impegnati nello ‘Spirito di Assisi’ di questo ottobre 2019 prende spunto dalla grande iniziativa voluta da papa Francesco a marzo del prossimo anno nella Città Serafica: ‘Economy of Francesco’. C’è un contributo che le “fedi” possono dare a questo tema? Aspettiamo l’esito del confronto tra giovani di diversa matrice religiosa. Ma fin d’ora possiamo dire che fede ed economia non sono due mondi lontani”. A dirlo è il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino monsignor Domenico Sorrentino in vista della tre giorni dello Spirito di Assisi, in ricordo dello storico incontro interreligioso per la pace voluto nel 1986 da San Giovanni Paolo II, che si svolgerà nella città serafica dal 25 al 27 ottobre. “I giovani delle diverse fedi rifletteranno sul senso di un’economia più solidale ed equa. Come il Santo Padre, anche voi abbiamo voluto metterli al centro di questa edizione: da loro ci aspettiamo che  siano protagonisti di una nuova cultura economica. Ci vogliamo preparare, seguendo diversi versanti, al grande appuntamento con il Papa al quale hanno già dato la loro adesione più di 2.700 tra giovani economisti, ricercatori e imprenditori, che andranno selezionati e provengono da 174 paesi”. Il programma prevede che venerdì 25 ottobre a partire dalle 10,15 nel salone papale del Sacro convento, i diversi relatori si confrontino sul tema: “Quale economia a partire dalle fedi”. Dopo l’introduzione di Annarita Caponera, ci sarà la tavola rotonda tra la musulmana Yasmin Doghri, Alessandro Busti (Baha’ì), Alessio Lanfaloni per i cattolici e Graziano Di Nepi, dell’Unione Giovani ebrei d’Italia (UGEI). Domenica 27 ottobre alle ore 12 monsignor Sorrentino celebrerà la santa messa per la pace nella Basilica Superiore di San Francesco. La preghiera interreligiosa si svolgerà domenica pomeriggio a partire dalle ore 16 nel refettorietto del Convento della Porziuncola e vi prenderanno parte monsignor Domenico Sorrentino, Rav Joseph Levi, presidente della scuola fiorentina per il dialogo interrelioso di Firenze, Maurizio Ciarfuglia per la fede Baha’ì, Stella Yousif Milad, della Chiesa Copta-Ortodossa e Pawel Gajewski, pastore valdese, rev. Simon Cocksedge, della Chiesa Anglicana. L’edizione di quest’anno sarà caratterizzata anche dal un pellegrinaggio musicale al quale prenderanno parte oltre cento musicisti (professionisti e studenti) provenienti da più parti del mondo. Per creare un’occasione concreta di scambio creativo e di studio, sabato 26 ottobre, a partire dalle ore 15, ci saranno quattro incontri con Imran Khan (India, sitar), Hossam Mahmoud (Egitto, oud), Michele Carreca (Italia, liuto) e Marco Socías (Spagna, chitarra), organizzati in successione “Come un canone”, su un percorso cittadino che farà tappa nelle tre piccole chiese di Santa Caterina, San Vitale e Sant’Apollinare e si concluderà nelle sale del Museo del Duomo di San Rufino. Ogni sera ci sarà un concerto. Venerdì 25 ottobre, nella Basilica Inferiore di San Francesco il chitarrista spagnolo Marco Socías presenterà brani solistici che hanno chiari riferimenti alle origini arabe della musica spagnola. Sabato 26, nella Chiesa abbaziale di San Pietro, si esibirà l’Iberian Folk Ensemble, un’orchestra di chitarre tradizionali spagnole. Quest’anno ricorre anche l’ottavo centenario dell’incontro di San Francesco con il sultano Al Kamil, avvenuto, nel 1219, durante le manovre belliche della quinta crociata. Questo storico incontro sarà tematizzato nella serata finale delle manifestazioni, il 27 ottobre a partire dalle ore 21 nella Basilica Superiore di San Francesco, verrà eseguita in prima assoluta l’opera di teatro musicale “Francesco e il Sultano”, su libretto del sacerdote austriaco Peter Deibler e musica di Fausto Tuscano. Il pezzo verrà concertato nei giorni del Pellegrinaggio assieme a tutti i “pellegrini musicali” da un gruppo di artisti provenienti da Salisburgo, sotto la direzione del M.o Kai Röhrig.

 


SPIRITO DI ASSISI – 27 SETTEMBRE PREGHIERA INTERRELIGIOSA PER LA PACE

Preghiera per la Guinea

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,

carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,

agli inizi di settembre in Guinea Conakry si è compiuto un colpo di Stato che ha destituito il presidente, al suo terzo mandato, e ha installato il governo provvisorio della giunta militare. Il futuro di quella nazione africana è incerto. Dell’attuale situazione conosciamo molto poco per la mancanza di corrispondenti e inviati della stampa del resto del mondo.

La lanterna della fede può farci tuttavia mettere a fuoco ciò che è più importante di ogni altra considerazione: la vita e la dignità delle persone. Nello spirito dell’universale fraternità che ci lega tra esseri umani, figli dell’unico Dio, al di là di tutti i confini, fedi e culture, quei fratelli e quelle sorelle ci appartengono. La loro sorte ci sta a cuore.

Per questo, il prossimo 27 settembre, facendoci eco dello storico incontro di preghiera per la pace dei rappresentanti di tante religioni svoltosi in Assisi nel 1986, chiediamo che, ciascuno secondo la propria tradizione religiosa, nell’intimità della propria famiglia o con la propria comunità di appartenenza, rivolga al Dio della pace la preghiera per la Guinea. Non prevalgano le ragioni economiche, non vi siano intromissioni interessate di potenze esterne, si abbia il coraggio di porre al centro esclusivamente il bene degli abitanti della Guinea e si allontani la minaccia della violenza. Che Dio voglia ascoltare la nostra preghiera e benedire col dono della pace il cammino e la vita di quella nazione.

 

Il Signore vi dia pace

Assisi, settembre 2021

+ Domenico Sorrentino, vescovo

 

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SPIRITO DI ASSISI – 27 SETTEMBRE PREGHIERA INTERRELIGIOSA PER LA PACE

Preghiera per l'Ucraina

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,

carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,

quanta sofferenza nel mondo! Come dimenticare, ad esempio, la situazione drammatica che sta attraversando il Libano dopo la spaventosa esplosione del 4 agosto scorso, o le condizioni cui sono sottoposti i migranti e i richiedenti asilo di Lesbo dopo l’incendio del campo profughi di Moria, o la situazione di violazione dei diritti umani che si va aggravando in Bielorussia e in tanti altri luoghi della terra? Per questo e per altro la nostra preghiera. Ma in questo nostro consueto appuntamento mensile, vorrei attirare l’attenzione sull’Ucraina.
Lì c’è una guerra a “bassa intensità” che è tipica di un conflitto dimenticato e per questo vogliamo ricordarlo, nel senso anche etimologico di “riportarlo al cuore”. Riportarlo al nostro cuore perché siamo certi che nel cuore di Dio è già presente la condizione degli abitanti del Donbass che, da oltre sei anni, sono sottoposti a gravi limitazioni che vengono rese ancora più dolorose dalla pandemia in corso. Nonostante le tregue proclamate nel corso del tempo, l’ultima delle quali sarebbe entrata in vigore il 27 luglio scorso, gli scontri armati tra l’esercito ucraino e i separatisti continuano.

Con lo sguardo di Dio non possiamo fare a meno di guardare questo conflitto dalla parte delle vittime, e cioè le popolazioni che, oltre a contare i morti, non ricevono assistenza, si sono viste limitate le possibilità di movimento, non riescono a svolgere le normali attività lavorative, sono state costrette ad abbandonare le proprie case e ora vivono la condizione di sfollati e si apprestano ad affrontare l’ennesimo inverno rigido senza poter contare sull’erogazione del gas di cui mancano da tempo. Se siamo tutti fratelli, come papa Francesco ci ricorderà presto da Assisi, quelle sofferenze ci appartengono. È con le lacrime degli abitanti di quei luoghi che vogliamo rivolgerci insieme, uomini e donne di ogni fede, al Dio che si muove a pietà dei deboli e converte il cuore dei violenti.

Vi invito pertanto a rivolgere la vostra preghiera il prossimo 27 settembre, come ogni mese, nel solco della preghiera per la pace inaugurata da S. Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986 in Assisi.

Il Signore vi dia pace

Assisi, settembre 2020

Domenico Sorrentino, vescovo

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