Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,
carissimi fratelli e sorelle di tante fedi diverse,
anche in questo crepuscolo dell’anno che volge al termine non si estingue la scia di sangue, di dolore e di morte causati dalle guerre che si combattono in tante parti del mondo e soprattutto in Medio Oriente. Alla violenza efferata ed esecrabile dell’attacco terroristico del 7 ottobre si sta rispondendo con una guerra che coinvolge più di due milioni di civili. Il nostro pensiero va agli ostaggi che senza colpa alcuna si trovano a vivere questa tragedia, ai loro familiari e a quanti ne condividono le ansie e il dolore. Il nostro pensiero va a tutte le altre vittime delle armi a Gaza, e soprattutto ai bambini. Si calcola che siano più di 8.000 i bambini rimasti uccisi nel corso dei bombardamenti ed è incalcolabile il numero degli orfani.
Per questo supplichiamo tutti coloro che ne hanno il potere, di permettere il ritorno a casa delle persone sequestrate e tenute prigioniere e di porre fine ai bombardamenti e a ogni tipo di violenza. Una tregua concordata o almeno un cessate il fuoco è il minimo che tutto il mondo si aspetta e dimostrerebbe che vi è una sincera ricerca della pace che escluda ogni ricorso tanto alla guerra del terrore quanto al terrore della guerra. Ci uniamo anche nel chiedere a Dio che muova i cuori a una grande solidarietà, per affrontare la catastrofe umanitaria che richiede soccorsi urgenti di ogni tipo.
Il Dio della pace al quale ci rivolgiamo in diverse lingue e con diversi nomi e che ha a cuore la sorte di ogni suo figlio e figlia, possa ascoltare il grido e il pianto delle vittime e la supplica che salirà a lui il prossimo 27 dicembre dai diversi luoghi di preghiera, da tante case e da tanti cuori possa sostenere la speranza della pace.
Il Signore vi dia pace
Assisi, dicembre 2023
+ Domenico Sorrentino, vescovo
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